Editoriali
Editoriale LUCE 349 – Ragione e sentimento per una luce di qualità
By Mariella Di Rao
Pubblicato il
Settembre 2024
INDICE
“Se vuoi essere un architetto, prima impara a cucinare” è il suggerimento che Astra Zarina dava mezzo secolo fa ai suoi allievi. Cinquant’anni fa suonava un po’ come una provocazione. Oggi è diventata una caratteristica sempre più necessaria per il progettista per il quale gli ingredienti da tenere in considerazione sono molteplici: dallo spazio urbano alle piante e agli animali, dalla scienza all’arte, dalla ragione al sentimento. Una necessità che possiamo traslare dal mondo dell’architettura a quello della luce.
Un progetto di luce di successo oggi è un progetto che nasce dall’interdisciplinarietà, dall’unione di linguaggi, dalla contaminazione dei saperi, dall’integrazione tra scienza e arte, tra luce funzionale e luce emozionale.
Oggi la dicotomia “ragione e sentimento”, lascito di Platone e di Cartesio, è stata superata da numerosi studi nel campo delle neuroscienze e della psicologia che sottolineano quanto in realtà le aree del cervello dedicate a queste due attività, razionalità ed emotività, siano strettamente interconnesse e, di conseguenza, pensiero scientifico e pensiero creativo sono due approcci metodologici che dovrebbero sempre convivere in ogni ambito progettuale. Progettare la luce è un’arte e una scienza. Del resto, la luce con le sue mutevoli narrazioni non è forse la poesia, quel sentimento del “vero” che impregna l’architettura? Ne sono consapevoli i personaggi che abbiamo incontrato e le storie che hanno raccontato. A cominciare dalla copertina che per questo numero è stata disegnata dall’architetto Massimo Roj, dalla quale emerge la sua interpretazione un po’ rock della luce e il suo forte legame con la musica e l’arte più in generale che condiziona il suo modo di progettare con l’obiettivo sempre “di trasformare in realtà i sogni degli altri” come ci spiega in una lunga intervista dove si svela un pensiero e una visione che vanno oltre l’architettura stessa. Il legame tra scienza e arte lo ritroviamo nel racconto di un altro importante personaggio, Davide Groppi, il filosofo della luce che è ricca di senso e rappresenta la sintesi perfetta tra umanesimo e tecnologia, tra leggerezza delle forme e ricerca di significati profondi. Una passione per questo elemento che lo spinge a sperimentare sempre qualcosa di nuovo, “la luce più bella del mondo”. La luce come sintesi di bellezza, arte e scienza caratterizza i bellissimi e suggestivi progetti di Daan Roosegaarde artista e innovatore che vede l’arte e la tecnologia come strumenti fondamentali per affrontare le sfide ambientali del nostro tempo. “Penso che bisogna essere guidati dalle idee… Una buona idea è come un prigioniero nel tuo cervello. Vuole scappare, diventare realtà. Bisogna nutrirla con amore, tempo, denaro ed energia”. Un approccio che è il motore del suo lavoro e del suo successo.
La consapevolezza dell’importanza della conoscenza dell’arte ci porta a inaugurare una nuova rubrica, Racconti dall’arte, dove in ogni numero viene raccontato un quadro, un artista partendo proprio dal valore e dal significato che l’autore dell’opera ha dato all’elemento della luce con l’obiettivo anche di conoscere e far conoscere artisti e opere non sempre noti al grande pubblico. Partiamo dal dipinto Sant’Agnese resuscita Licinio del Tintoretto dove un raggio di luce illumina la rinascita cristiana del giovane Licinio.
Il tema dello speciale è dedicato al rapporto tra la luce e la salute con importanti e autorevoli contributi di un lighting designer, un architetto, un medico e una docente universitaria che analizzano questa tematica sotto prospettive ed esperienze diverse. La luce, infatti, ha un impatto profondo sul nostro orologio biologico e sulla produzione di ormoni come serotonina e melatonina che regolano il sonno e l’umore. Questo comporta la necessità di ricevere la quantità e l’intensità di luce naturale fisiologicamente necessaria nel corso della giornata e la sua armonica integrazione e interazione con quella artificiale, soprattutto nella progettazione dei luoghi destinati alla cura e alla degenza come gli ospedali. Al tema dello speciale è collegata la pagina del fumetto che chiude gli articoli di ciascun numero della rivista con un pizzico di ironia che, oltre a strapparci un sorriso, può aiutare ad “accendere” la nostra creatività.
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