LUCE 347 | ANTEPRIMA

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347

Anno 62
Marzo 2024

Rivista fondata da AIDI nel 1962
Direttore Mariella Di Rao

 

 

In questo numero:

EDITORIALE 

di Mariella Di Rao

La comprensione della luce passa attraverso l’arte, l’architettura, il design, il cinema, il teatro, le scienze e tanto di più. Una continua ricerca che ci aiuta a ridefinire noi stessi e lo spazio che ci circonda modellando la nostra esperienza emotiva e viscerale del mondo intorno a noi. Un approccio, un metodo che caratterizza il lavoro di LUCE che in questo numero presenta la visione e il contributo di alcuni grandi esploratori di questo meraviglioso elemento che indagano e interpretano in modo differente sulla base del proprio percorso professionale e personale. Ognuno dei personaggi intervistati e gli autori dei progetti raccontati indicano nuovi percorsi per pensare alla luce come elemento che può aiutarci a “illuminare” la riflessione anche sul nostro posto nell’universo. Una visione “illuminata” della luce come gioco, creatività e attenzione per le nuove tecnologie emerge forte nella bellissima copertina che il designer, artista e progettista poliedrico Fabio Novembre ha disegnato per questo numero di LUCE e che ringrazio per il bellissimo dono. Lo speciale di questo numero è dedicato al rapporto tra luce e natura. La sostenibilità e l’ambiente sono tematiche molto care per la rivista che, da questo numero, esce con una carta certificata con il marchio FSC che ne attesta il processo di produzione sostenibile. Una “buona pratica” per far comprendere quanto il nostro comportamento rappresenti lo strumento più efficace per veicolare messaggi e modelli…


ARCHITETTURA E DESIGN

FABIO NOVEMBRE: “IL PRESENTE È LA MIA BUSSOLA”
di Monica Moro

LUCE ha incontrato nel suo “studio delle meraviglie” Fabio Novembre, progettista poliedrico “a tutto tondo”. Colto e curioso dichiara “non puoi circondarti solo di cose tue”, per cui il suo studio è una galleria d’arte e di objets trouvés. sta portando avanti progetti importanti come il reparto pediatrico del nuovo Policlinico di Milano e il Padel Pavilion a CityLife. 

Nell’intervista racconta la sua visione sulla luce, il colore le nuove tecnologie partendo dal suo rapporto molto forte con il cinema e la fotografia “…Mi sono sempre interessato al significato della parola ‘fotografia’ che deriva dal greco e vuol dire dipingere con la luce. I grandi artisti hanno lavorato con l’ombra, la penombra e la luce ricreandola sulla tela, ma coloro che sono riusciti a ‘domare’ la luce sono i grandi fotografi. Con una sorgente di luce si gioca in modo simile, schermandola come si faceva con il paralume in un gioco d’ombre. È sempre stato un’oscillazione tra il mostrare e il non mostrare…”.


ARCHITETTURA E DESIGN

LUCE NATURALE E DIRITTO AL SOLE NELL’ARCHITETTURA DI MARIO CUCINELLA
di Pieluigi Masini

La luce come materia dell’architettura. La luce come energia pura. Come dimensione dello spirito e della bellezza. Sono i temi principali dell’intervista a Mario Cucinella, architetto tra i più famosi, con progetti legati alla sostenibilità in tutto il mondo – da ultimo, il Padiglione Italia per l’Expo 2025 di Osaka. LUCE l’ha incontrato nel suo studio a Bologna, un open space che un tempo era un’officina con piante di tre metri che spingono verso il soffitto a cercare la luce. Ci parla del rapporto fondamentale che l’architettura deve avere con la luce sia naturale che artificiale, perché incide direttamente sull’aspetto emotivo e psicologico delle persone… “La cosa sorprendente è che noi non conosciamo fino in fondo la luce. Nell’alternarsi delle stagioni vedi veramente come funziona una finestra o un soffitto, e quando modifichi una materia vedi subito che il diagramma della luce cambia… La luce è una materia e tu la devi intercettare, devi interagire con un fotone che cambia intensità: c’è un aspetto tecnico-scientifico da una parte e un riflesso di natura più umana dall’altra. È la cosa più bella di tutta questa storia….


INCONTRI 

DAVIDE LIVERMORE: “SONO UN MILITANTE DELL’ARTE E DELLA BELLEZZA”
di Cristina Tirinzoni  

LUCE incontra Davide Livermore, cantante lirico, scenografo, sceneggiatore, regista di prosa e di opere liriche che racconta la sua poetica, il suo amore per l’arte e la contaminazione storica tra antico e contemporaneo come elemento della sua libertà creativa. Nella lunga intervista che ci ha concesso ci parla della luce che per lui è narrazione allo stato puro… “L’illuminazione agisce su due livelli: uno che serve a definire il tempo dell’azione, proprio come il movimento di una macchina da presa, e il tempo dell’anima che racconta il dialogo interiore e che comunica il clima emotivo di ciò che stiamo vedendo e la sua evoluzione. E questi due tempi, scanditi dalla luce come un metronomo, devono essere riconoscibili dallo spettatore. Le luci devono stare assieme alla drammaturgia. Una battuta, o una musica per me, deve risuonare assieme alle luci…”.


PROGETTARE LA LUCE

QUANDO LUCE E SPAZIO DIVENTANO EDUCATORI

IL CASO DELLA SCUOLA PRIMARIA E DELL’INFANZIA DI URSY 
di Federica Capoduri 

Il complesso scolastico di Ursy, in Svizzera, progettato dallo studio di architettura Ruffieux-Chehab Architectes SA, ha visto coinvolto lo Studio Piero Castiglioni per la parte legata all’illuminotecnica. LUCE approfondisce l’argomento con alcune domande all’architetto Castiglioni e alla sua collaboratrice, l’architetto Giulia Chinello. Il progetto architettonico è ispirato alla morfologia dei borghi tipici del luogo e del cantone di Friburgo che spesso raggruppano edifici di varie dimensioni attorno a un cortile aperto. Prevede due nuovi volumi che, inserendosi con grande precisione nel sito, distinti ma perfettamente integrati a quello già esistente (il palazzetto dello sport), definiscono una piazza a cielo aperto dove anche il paesaggio è protagonista.  Il progetto della luce è basato sul tema della qualità degli ambienti, osservando con rispetto le diverse regole disciplinate dallo scorrere del tempo: le ore dello studio, del ristoro, del lavoro, del gioco, della recitazione, dello sport, della musica, della crescita, dell’educazione…


PROGETTARE LA LUCE

CONNESSIONI DI LUCE
di Alessandra Reggiani

A pochi giorni di distanza dal 22° anniversario del drammatico attentato alle Twin Towers dell’11 settembre 2001, evento che ha profondamente ferito la città di New York e il Mondo intero, è stato completato e inaugurato l’ultimo edificio pubblico vacante sull’immenso lotto dell’area coinvolta nel tragico evento, tassello definitivo di completamento del Master Plan di recupero e ripristino sviluppato nel 2003 durante il mandato dell’allora Sindaco Michael Bloomberg. Il Perelman Performing Arts Center (PAC NYC) si configura come la chiave di volta culturale del nuovo World Trade Center ed è stato concepito con l’intento di creare delle connessioni fra artisti e audience – dal cuore pulsante di New York verso tutto il mondo – attraverso musica, teatro, danza, opera, film, media e altri eventi speciali, per evidenziare, dimostrare e celebrare il potere dell’arte di intrattenere, ispirare e unire. La genesi del progetto e la sua gestazione sono state complesse e articolate. A seguito di un concorso internazionale, è stato, infine, eseguito il progetto concepito dallo Studio REX di New York – fondato da Joshua Ramus – in collaborazione con l’architetto Davis Brody Bond, con la consulenza di Charcoalblue per gli aspetti scenici, di Threshold Acoustics per quelli acustici, di Tillotson Design Associates per l’illuminazione e vari altri partner per ulteriori segmenti… 


LANTERNA MAGICA

PERFECT DAYS: LA RICERCA DELLA REALTÀ

FRANZ LUSTIG RACCONTA COME HA DIRETTO LA FOTOGRAFIA DELL’ULTIMO FILM DI WIM WENDERS
di Marcello Filibeck 

Franz Lustig racconta come ha diretto la fotografia dell’ultimo film di Wim Wenders che nello scorso festival di Cannes ha vinto il Premio come migliore attore (Kōji Yakusho).

 “… Come direttore della fotografia, quando creo uno spazio con la luce e l’inquadratura, questo spazio ha bisogno dell’attore per essere riempito: senza l’attore non è nulla. Gli attori hanno bisogno di spazio e tempo per recitare e io cerco il modo migliore per aiutarli. Quando ci sono riuscito, ho sentito che anche Kōji riusciva a vedere ciò che io vedevo attraverso l’obiettivo. Sapeva cosa stavo inquadrando anche se non guardava il monitor. Questo è successo con molte persone con cui ho lavorato nel corso della mia carriera…”.


SPECIALE 

LUCE E NATURA
di Stefania Dalla Torre, Paolo Calafiore, Chiara Carucci, Pietro Mezzi 

In una visione eco-centrica e non più antropocentrica anche la luce artificiale concorre alla narrazione del rapporto umano con gli elementi naturali, l’universo vegetale e animale, perché ha un ruolo fondamentale nel regolare i tempi dell’attività biologica. Eppure, oggi, in ogni parte del Pianeta, le emissioni dirette di luce notturna artificiale non orientata bene influenzano notevolmente i cicli biologici di tutti gli esseri viventi con un impatto che spazia dall’interferenza con i livelli ormonali alle modificazioni dei cicli produttivi, dai cambiamenti delle attività quotidiane fino alla vulnerabilità di tante specie rispetto ai predatori. Affrontiamo questi argomenti all’interno dello speciale Luce e Natura con un articolo di approfondimento sullo stato dell’arte delle ricerche e un’intervista all’ornitologo All’interno dello speciale la natura viene raccontata anche Lorenzo Fornasari. attraverso progetti artistici e installazioni, perché “l’arte è un potente mezzo per parlare all’uomo di ecologia e ambiente” per usare le parole dell’artista Rodolfo Lacquaniti.


RICERCA E TECNOLOGIA 

IL DOTTORE DELLE OPERE D’ARTE

INTERVISTA A SIMONE FERRARI
di Giulia Ottavia Silla 

La luce è da sempre al servizio dell’arte sia per la realizzazione delle opere che per i processi di indagine, conservazione e restauro. LUCE ha incontrato Simone Ferrari, tecnico di restauro che si occupa dello studio e delle analisi conservative su beni culturali, soprattutto pittorici, con focus sulla cronologia degli interventi pregressi, dei materiali e delle tecniche esecutive, che ci racconta i vari impieghi della luce nel suo lavoro … “La luce è usata sia per aspetti operativi che per applicazioni tecniche. Ad esempio, per capire i materiali e i colori, per individuare i punti dove intervenire, oltre che, naturalmente, per illuminare l’oggetto su cui operare. Per quanto riguarda i materiali, la luce aiuta a rivelarne la natura chimica e tecnica, li può enfatizzare o addirittura cambiarne la percezione visiva e lo stesso vale per i volumi e gli spessori…”.


LIGHTING DESIGNERS

FRA LUCE E OMBRA

LA POETICA COMPOSITIVA DI MASSIMO IARUSSI
di Alessandra Reggiani

LUCE incontra Massimo Iarussi, fondatore dello Studio Iarussi di Firenze, in un confronto fra progettisti dell’illuminazione che racconta come nasce un progetto di illuminazione del suo Studio. Per Iarussi che ha illuminato opere d’arte, chiese e prestigiosi musei “…la migliore illuminazione è quella che rimane nell’ombra… Il progetto della luce deve agire con mano leggera, in punta di piedi, con discrezione. Non può e non deve diventare il protagonista, altrimenti rischierebbe di stravolgere il significato dell’opera illuminata. La luce deve essere percepita in modo non invasivo; deve rimanere virtualmente invisibile. Deve rendere visibili oggetti, spazi, volumi e superfici, ma non deve essere percepita direttamente. Deve creare gerarchie e guide visive, ma operando quasi “di nascosto…”.

 


LIGHT ART 

PENSIERI LUMINOSI DI MANUELA BEDESCHI
di Jacqueline Ceresoli 

Tra le grandi artiste contemporanee LUCE presenta Manuela Bedeschi, scultrice e pittrice poliedrica che lavora anche con il neon, influenzata dalla Light Art. Abolite le gerarchie tra pittura e scultura, lasciati emergere liberamente nuovi punti di vista, Bedeschi scopre Dan Flavin e Bruce Nauman che dal 1966 inizia a utilizzare il neon, sfruttandone le caratteristiche in varie maniere, tra cui la creazione di scritte.

Le sue opere prendono la forma di parole luminose che superano il confine tra insegna luminosa, comunicazione e rivelazione di riflessioni metafisiche sul tempo materializzando un linguaggio insieme individuale e collettivo…

 


 

Sul numero di LUCE 347 tanti altri articoli, interviste e approfondimenti.

Siamo sempre alla ricerca di nuovi suggerimenti e idee per capire, spiegare e far conoscere il mondo della luce italiana e internazionale.

Continuate a leggerci e scriveteci.

 

 

LETTERE AGLI ESPERTI

La rubrica Lettere agli Esperti, uno spazio dedicato ai lettori dove possono esporre idee, commenti e porre domande sulla luce e sui suoi diversi e ampi ambiti di applicazione. Le lettere vanno inviate a [email protected]  

 


ARCHITETTURA E DESIGN

 

CONNETTERE IL DESIGN: CONVERSAZIONE CON MARVA GRIFFIN WILSHIRE, IDEATRICE E CURATRICE DEL SALONESATELLITE 
di Monica Moro  

GIOVANNA CASTIGLIONI: “PER PAPÀ ACHILLE LA LUCE ERA SOPRATTUTTO SPERIMENTAZIONE” 
di Pierluigi Masini 


PROGETTARE LA LUCE 

LA RIVOLUZIONE BIOFILICA DEL NUOVO AEROPORTO GIARDINO DI BENGALURU: IL PROGETTO DI SKIDMORE, OWINGS & MERRILL (SOM)
di Nancy Tollins  


ASSOCIAZIONI 

ALL’INSEGNA DELLA CULTURA E DEI GIOVANI: IL PREMIO LUCE 2023 
di Cristina Ferrari  

“CON AIDI SI CRESCE” PAROLA DI PRESIDENTE 
di Pietro Mezzi 


SPECIALE LUCE E NATURA

INQUINAMENTO LUMINOSO AMBIENTALE: PERCHÈ NON DOBBIAMO RESTARE INDIFFERENTI   
di Chiara Carucci  

LIGHT POLLUTION: ALLA RICERCA DI CERTEZZE 
di Pietro Mezzi  

RODOLFO LACQUANITI: “L’ARTE È UN POTENTE MEZZO PER PARLARE ALL’UOMO DI ECOLOGIA E AMBIENTE”   
di Paolo Calafiore 

PAESAGGI DI LUCE E INSTALLAZIONI POETICHE 
di Stefania Dalla Torre


RICERCA E TECNOLOGIA  

RITMI CIRCADIANI: L’INFLUENZA DELLA LUCE ARTIFICIALE
di Matteo Seraceni  


CORRISPONDENZE 

SOSTENIBILE, CONNESSA, SMART

LIGHT + BUILDING 2024: L’ILLUMINAZIONE INTELLIGENTE IN MOSTRA A FRANCOFORTE     
di Sielo Longo 


RECENSIONI 

TRIENNALE. CENTO ANNI DI MANIFESTI, A CURA DI MARIO PIAZZA 
di Lorenzo Mazzali 


MAKING OF

LIBERA: LIBERTÀ COMPOSITIVA PER ADATTARE AL LUCE A OGNI SPAZIO  
di Cristina Ferrari

CLOCHE: UNA LAMPADA “GENTILE” E RICICLABILE PER L’ILLUMINAZIONE URBANA    
di Cristina Ferrari


LUCE SUI GIOVANI  

IL MUSEO ARCHEOLOGICO DEL SITO DI SPINA A COMACCHIO: UNA RELAZIONE CON IL PAESAGGIO DELLE VALLI   
a cura della Redazione


GEN Z LIGHTS 

di Deborah Madolini, Alberto Philippson 

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LUCEWEB significa tendenze, scenari e innovazione della luce in relazione al design, all’architettura, alle città e all’arte. Una piattaforma editoriale integrata (cartacea, digitale e web) che racconta come la luce influenzi e cambi i luoghi del nostro abitare, la scenografia delle nostre città e migliorare l’ambiente. Ogni giorno pubblichiamo notizie per comunicare e scoprire percorsi inaspettati e sorprendenti in cui la luce è protagonista