Eventi
Paesaggi Cosmici di Leonilde Carrabba, Galleria Sinopia, Roma
By Jacqueline Ceresoli
Pubblicato il
Giugno 2023
Leonilde Carrabba, una ragazza astrale del 1938, nata a Monza e residente a Milano, pittrice e viaggiatrice fisica e mentale di territori inesplorati, cresciuta all’ombra dello Spazialismo di Lucio Fontana coltivando il superamento della pittura informale. Tra le compagne della sua generazione di crescita professionale, ricordiamo Carla Accardi, Dadamaino, Grazia Varisco, Amalia Del Ponte e Nanda Vigo. Carabba, affascinata dall’alchimia, si misura con il mistero dell’universo, appassionata di esoterismo, è studiosa del vocabolario simbolico, junghiana convinta, presa da tensioni mistiche e cosmiche, già dal 1966 trova nella sperimentazione sulla rifrazione della luce, mediate l’impiego di microsfere di vetro, una superficie a intensità luminosa variabile secondo l’angolo di visuale del fruitore senza mezzi meccanici.
Questo è l’inizio di del suo originale percorso spirituale verso la luce quale sorgente e soglia di attraversamento dal finito all’infinito, oltre lo spazio e il tempo sfiorando i codici dell’anima con forme simboliche dai colori fluorescenti, fosforescenti, le luci wood e a volte anche laser, in cui il sacro si fa visione e l’assoluto diventa icona di contemplazione. Dal 2015 Carrabba fa parte del gruppo Internazionale Black Light Paintings fondato da Fabio Agrifoglio, presidente della Fondazione Agrifoglio con Gisella Gellini.
Per Carabba la pittura è da sempre una forma di meditazione. Le sue opere sono esposte a Roma nella galleria Sinopia, dove presenta Paesaggi Cosmici nell’ambito del ciclo Lentē (significa lentamente), dedicato al dialogo fra natura, arte e design, con 14 opere che indagano l’orizzonte di riflessione soggettivo e universale, dall’energia elettrizzante, messe a confronto con lavori del designer Celo1.
La mostra, a cura di Cloe Berni, architetta fondatrice di Sinopia Landscape insieme a Livia Ducoli, con questo secondo appuntamento espositivo, che segue Paesaggi Domestici, si pone l’obiettivo di investigare dimensioni interiori e di catturare l’inafferrabile bellezza dell’universo, attraverso la suggestione della luce, del suono e di strutture specchianti (utilizzati dai designer Celo1).
Con le sue forme circolari, l’artista visualizza “astri” immaginari e luminescenti e invita il fruitore a intraprendere viaggi trascendentali, lo trascina oltre il limite della superficie pittorica dentro ambienti mistici dove Terra e Cielo sono convergenti, ed è complice il buio dove la luce (simbolo di vita) si origina, in una dimensione soglia sospesa tra finito e infinito.
Così noi spettatori esploriamo profondità altrimenti inconoscibili, osservando i suoi vibranti e ipnotici cerchi magici, come la Terra, il Sole, la Luna e gli altri pianeti, inusuali mandala che sottendono tensioni spirituali verso e oltre l’infinito.
Incantano i suoi sigilli esoterici, instagrammabili, apparentemente semplici sul piano formale, invece complessi dal punto di vista esecutivo, poiché sottendono raffinate pratiche alchemiche e tecniche non scontate. Carabba nella sua pittura astrale include una poetica cosmica con frammenti pigmentati, quali “reperti’” del mistero dell’universo, illuminati da sfere catarifrangenti impalpabili, ammantati dal buio.
In questa mostra Carabba si concentra sulla profondità dello spazio siderale che può entrare nel nostro quotidiano attraverso opere simboliche e vibranti volte a indagare l’energia cosmica, forme non a caso circolari come pratica di meditazione spirituale per il benessere dell’anima, in cui arte e design attivano emozioni da provare di fronte alle sue opere di tensione sacrale.
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