Dell’architetto Roberto Corradini

Si è da poco conclusa l’VIII edizione del Venetian Smart Lighting Award, l’evento concepito allo scopo di riconoscere e valorizzare la qualità dei migliori prodotti e delle soluzioni lighting realizzati dalle aziende della Rete di Imprese Luce in Veneto e di quelle operanti nel territorio della Regione.
La luce allo stato solido, ovvero la luce a LED, rappresenta l’innovazione più significativa nel panorama dell’illuminazione, sin dai tempi della luce elettrica. Grazie alle dimensioni ridotte della sorgente luminosa, questa consente di sperimentare un’elevata libertà nella progettazione di apparecchi tecnici e lampade decorative, per rispondere alle richieste di un mercato sempre più attento ed esigente. Le aziende vincitrici del premio sono state esemplari nella loro ricerca dell’innovazione, della sperimentazione di nuove forme e nuovi materiali, dell’amore per il lavoro “fatto bene”, di una capacità di “saper fare” e saper cogliere i segnali su nuovi trend nel settore dell’illuminazione, così da proporre al mercato lampade e prodotti innovativi, in grado di conquistare i progettisti di ogni parte del mondo.

Come ogni anno sono state definite cinque categorie per premiare, oltre alla capacità creativa delle aziende nell’adattarsi alle esigenze del settore contract e all’offerta di design per nuovi prodotti da proporre al mercato, anche un approccio sempre più orientato verso una produzione eco-sostenibile con materiali e tecnologie innovative. Un premio speciale è stato destinato a prodotti e soluzioni tecnologiche di illuminazione concepiti per la valorizzazione di edifici storici e/o di significativa valenza culturale. Quest’ultima categoria si è ispirata al progetto europeo CULTURE LIGHTS (Programma Erasmus+) che mira a sostenere la sensibilizzazione sulle sfide ambientali legate ai cambiamenti climatici, concentrandosi principalmente sui sistemi del sustainable lighting e, più specificamente, dell’adaptive lighting quale fattore d’innesco della conservazione del patrimonio culturale.

Ogni azienda ha potuto candidare un massimo di quattro prodotti a propria scelta in una o più tra le categorie definite, purché coerente con le caratteristiche proposte del prodotto/soluzione. Tutti i prodotti candidati non dovevano essere stati presentati sul mercato prima del marzo 2020.
Quest’anno i prodotti vincitori per le varie categorie sono stati:
- Migliore lampada decorativa per uso contract: VITREO di And Costa.
- Migliore lampada decorativa di design: MURANO BULB di Multiforme.
- Migliore lampada per uso speciale: DIAPASON di Glip by Sile.
- Migliore soluzione realizzata con materiali e/o tecnologie innovativi: IMPERFETTO di Elesi Luce.
- Special prize: CULTURE LIGHTS – Lighting products and solutions for the cultural heritage: LINEAR LIGHT FLEX BACKBONE di INVENTRONICS.

Gli organizzatori del Venetian Smart Lighting Award hanno voluto quest’anno ricordare con un premio speciale la figura di Silvano Oldani, recentemente scomparso. Già direttore della rivista LUCE, Silvano e giurato nelle edizioni 2018, 2019 e 2022, ha continuamente spronato le aziende a migliorare il modo di presentare e comunicare il prodotto di illuminazione.
- Premio Speciale Silvano Oldani per la miglior narrazione del prodotto: ARENA DI VERONA 2023 AIDA di HIKARI.
La cerimonia di premiazione ha avuto luogo durante la Cena di Gala che si è tenuta giovedi 13 luglio presso la suggestiva Ca’ Marcello, splendida Villa Veneta in Levada di Piombino Dese (PD).
Si ringraziano Intesa San Paolo, Dali Alliance, Remix, Skeinholding, Medelhan e H03 per il valido supporto nella sponsorizzazione, nonché l’Associazione Professionisti dell’Illuminazione (APIL), l’Associazione Nazionale Produttori Illuminazione (ASSIL) e l’Associazione Italiana di Illuminazione (AIDI) per il prezioso patrocinio all’evento.

Il Venetian Smart Lighting Award utilizza diversi canali comunicativi di alta qualità per puntare i riflettori sulle aziende della rete e offrire una panoramica dei loro migliori prodotti dell’anno, grazie alle partnership con le riviste LUCE e Compolux/Italian Lighting, nonché le periodiche newsletter, la costante presenza sul web e sui social media.

Per tradizione, la Giuria si rinnova di anno in anno ed è sempre composta da lighting designer, personalità legate al mondo della luce, dell’architettura, del design e docenti del mondo accademico, capaci di esprimere una pluralità di punti di vista con intelligenza e competenza. In questa edizione la Giuria era composta da:
Riccardo Fibbi, architetto, iscritto all’Associazione Italiana di Illuminazione AIDI, svolge attività di progettazione illuminotecnica e impiantistica, orientata al campo del restauro e del Patrimonio storico. Dal 2010 è contitolare del Corso di Progettazione della Luce e aspetti impiantistici per i Beni Culturali presso la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio – La Sapienza di Roma.
Anna Maria Giacomelli, laureata in Scienze del Governo e Politiche Pubbliche (Università degli Studi di Padova), già direttore della Federazione dei Comuni del Camposampierese dal 2017, ricopre dal dicembre 2022 il ruolo di dirigente amministrativo con funzioni di vice segretario e coordinatore dell’Unione.
Mariella Di Rao, presidente di Giuria, direttore responsabile della Rivista LUCE, fondata da AIDI nel 1962. Ha maturato diverse esperienze professionali in oltre dieci anni di attività svolte in realtà importanti nazionali e internazionali, pubbliche e private e per diversi settori e ambiti: dall’editoria ai servizi, dalle aziende alle istituzioni. Dal 2012 è responsabile della comunicazione di AIDI – Associazione Italiana di illuminazione per la quale ha curato in particolare eventi culturali e pubblicazioni.
Massimo Iarussi, architetto, lavora come progettista della luce fin dal 1984. Nel suo lavoro cerca di coniugare creatività e tecnologia. La sua principale specializzazione e le più prestigiose realizzazioni sono nel campo della illuminazione museale e di edifici storici e artistici. È membro AIDI, associazione di cui è stato presidente della Sezione Toscana per due mandati. È inoltre fra i soci fondatori dell’APIL. Dal 2016 fa parte del gruppo di lavoro in sede UNI per la stesura della nuova norma per l’illuminazione dei beni artistici.
Marco Zito, professore associato di Disegno Industriale del Prodotto presso l’Università IUAV di Venezia. Architetto, laureato con Vittorio Gregotti, si occupa del progetto a diverse scale. È stato direttore per tre anni, a.a. 2010-12, del corso di Laurea in Disegno Industriale e attualmente ricopre il ruolo di referente per il corso di Laurea in Disegno del prodotto e Multimedia.
Ulteriori informazioni sono disponibili nei siti www.venetiansmartlightingaward.it e www.luceinveneto.com
Instagram: @venetiansmartlightingaward