
Grande protagonista dei Talk – di altissimo livello – curati da Euroluce 2023, Shigeru Ban, architetto giapponese Pritzker Prize 2014, autore di progetti meravigliosi, di architetture che sono opere d’arte, ha fatto della temporary architecture e dell’impiego di materiali naturali il suo mantra. La sua è una ricerca sui materiali della tradizione nipponica e su altri innovativi e contemporanei, sugli intrecci ed i metodi artigianali intimamente connessi con le strutture geometriche, una ricerca spesso inserita in una dimensione “sartoriale”, su misura. Il talk “Balancing Architectural Works and Social Contributions” è stato moderato da Yoko Choy, editor di China Wallpaper.
Shigeru Ban Architects è oggi uno studio con sedi a Tokyo, Parigi e New York che vanta più di 150 importanti progetti in tutto il mondo. Oltre al Pritzker Prize, Ban è stato insignito di oltre quaranta riconoscimenti internazionali, tra cui L’Ordre des Arts et des Lettres, la Medaglia per l’Architettura della Thomas Jefferson Foundation, e il Mother Teresa Award for Social Justice.
L’architetto Ban ha testimoniato l’architettura sociale nel suo talk, dove ha ripercorso parte della sua lunga carriera, infatti quasi come un maestro zen produce dei progetti mirabili, musei, gallerie, ville private, sedi prestigiose ed allestimenti per i brand di lusso, e poi investe i guadagni in strutture per i sopravvissuti alle più terribili tragedie, terremoti, tsunami, uragani a livello globale, è stato anche all’Aquila. “Faccio alleanze “, ha raccontato, “con docenti e studenti presenti sul luogo, ed assieme ai miei studenti li chiamiamo a collaborare con noi per progettare e costruire strutture di conforto”. Costruisce abitazioni per sostituire le tende, ma anche Chiese, centri di aggregazione e tanto altro.

Shigeru Ban, che è uno dei più celebri architetti del Giappone, Paese culturalmente attento alla comunità, si è formato a Tokyo e poi negli Stati Uniti, e dopo aver collaborato con l’architetto Arata Isozaki intraprende la sua luminosa carriera professionale. In anticipo su tutti, ha incluso tra i suoi principi progettuali la sostenibilità. Usa quasi esclusivamente materiali come il legno, la carta ed il vetro realizzando strutture che sembrano leggerissime ma resistono benissimo al passare del tempo.
Durante il suo speach descrive come sperimentò l’utilizzo dei tubi di cartone per la prima volta quando fu curatore di una mostra su Alvar Aalto a Tokyo. Scoprì che si trattava di un materiale resistente e riciclabile: ideale per costruire architetture temporanee sia utilizzati come struttura che come scenografia, in seguito ha usato nello stesso modo i container.

Preso da compassione vera e profonda nel 1994, sentendo della guerra civile in Ruanda, Shigeru Ban inizia la sua opera di aiuto concreto alle persone: come dice egli stesso dato che in ogni occasione riesce a soccorrere un numero limitato di persone attorno a un centinaio non di più è un aiuto diretto. Mette a punto una prima soluzione in grado di fornire un alloggio temporaneo agli sfollati del terremoto di Kobe, la Paper Log House, un modulo abitativo da 16 mq costruito in tubi di cartone impermeabilizzati, antisismica, facile da assemblare, trasportare e riciclare, una soluzione che offriva anche un comfort ottimale. Ban vanta una lunga collaborazione con UNHCR, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati ed ha fondato la Voluntary Architects’ Network (VAN), organizzazione non governativa specializzata nell’installazione di moduli abitativi temporanei nei contesti di crisi che ha operato e opera in tutto il mondo dall’India, ad Haiti, all’Aquila, al recente terremoto in Turchia implementando case, chiese, come la Cardboard Cathedral in Nuova Zelanda, fino ad un sistema di pareti spostabili per fornire condizioni di privacy nei grandi centri di accoglienza. “Il diritto alla privacy, è un diritto fondamentale dell’uomo”, ha dichiarato nel talk.

In questi nostri anni 2000, lo studio Shigeru Ban Architects è in forte ascesa, ricordiamo il Swatch & Omega campus, in Svizzera, il Tainan Art Museum a Taiwan, la Seine Musicale a Parigi in Francia e Aspen Art Museum negli Stati Uniti, per citare alcuni dei progetti più recenti. Progetta architetture di grandi dimensioni che prevedono l’utilizzo di legno e carta capaci di combinare una incredibile eleganza formale dalle forme organiche strutturate da pattern con le qualità ambientali sia dell’esterno che dell’interno.
In questo Fuorisalone della Milano Design Week 2023, Shigeru Ban ha realizzato l’installazione “The Harmony of Form and Function” in via Solferino, per la lampada Taliesin di Frank Lloyd Wright prodotti dall’azienda giapponese Yamagiwa, utilizzando i suoi ormai celebri tubi di cartone, le lampade di Wright dalle linee geometriche sono messe in risalto grazie allo spazio curvilineo di Shigeru Ban che ha dichiarato di essersi ispirato al famoso corridoio di tubi di vetro pensato da Wright per gli uffici della Johnson Wax.
“Dovevamo creare uno spazio molto velocemente e non volevo sprecare molto materiale,” ha spiegato, “I tubi di carta sono anche facili da smontare una volta terminata la settimana”.
Ed ha disegnato una lampada elegantissima dedicata Wright ovviamente in cartone: la Paper Taliesin realizzata per Yamagiwa nel 2017.
www.shigerubanarchitects.com