
Quando la luce, il suono, l’azione e il ritmo incontra l’arte digitale, allora nascono spazi di connessione tra scienza e arte; sinestesie interattive tra le persone invitate ad esprimere, attraverso la creazione di suoni, espressioni creative individuali e collettive.
In questa dimensione collaborativa, il pubblico diventa creatore di nuove sonorità al Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia, la metaforica casa milanese di Leonardo da Vinci dove tra i corridoi e le diverse sale alleggia il suo spirito, con Cave of Sounds una installazione interattiva di Tim Murray- Browne (artista-compositore, programmatore e ricercatore di installazioni interattive e performance multimediali) realizzata in collaborazione con Music Hackspace Ensemble, volta ad esplorare le potenzialità espressive delle tecnologie digitali in maniera artistica e innovativa.
Questa iniziativa finanziata da CDP (Cassa Depositi e Prestiti ) promuove nuovi percorsi formativi per avvicinare le nuove generazioni alle discipline STEAM ( SCIENCE, TECHNOLOGY, ENGINEERING E MATHEMATICS), ovvero l’insieme di discipline scientifiche –tecnologiche e relativi campi di studio e rientra nel programma di Arte digitale del Museo nell’ambito di Future Inventors, progetto realizzato insieme a Fondazione Rocca che esplora e promuove un approccio educativo innovativo rivolto in particolare al mondo della scuola.

Come ha dichiarato Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo” Promuovere la cultura scientifica attraverso metodi di e strumenti innovativi che creino un legame tra arte e tecnologia è da sempre una delle missioni del Museo, grazie ai suoi programmi educativi che arricchiscono l’apprendimento delle STEM in contesti sia formali che informali”.
Cave of Sound evoca solamente nel titolo i fumosi locali parigini di Saint Germain des Prés , ‘scantinati” dove si ascoltava musica jazz e nuovi cantautori negli anni’50, è una installazione interattiva sofisticata dal design contemporaneo, composta da otto strumenti musicali elettronici organizzati in cerchio con hub luminoso al centro, quale metafora di un focolare.
Dom Aversano, Susanna Garcia, Wallace Hobbes, Daniel Lopez, Tadeo Sendon, Panagiotis Tigas e Kacper Zieminin, guidati da Tim Murray hanno lavorato come un ensemble, anche se ogni singolo artista ha creato uno strumento che racchiude la propria identità e pratica musicale singolarmente con diversi strumenti musicali che convergono verso il centro, in cui il fruitore diventa esso stesso creatore di sempre nuove composizioni e sonorità. In questo ambiente high tech, affascinano strumenti ludici di forme attraversati da disegni geometrici luminosi intermittenti, che avrebbe dovuto essere maggiormente oscurato per creare pathos emozionale e valorizzare grafismi di luce, in cui tutti possono suonare in modo spontaneo e casuale, senza specifiche conoscenze musicali e il fruitore è anche protagonista per connettere azione motoria, luce e suono.

È ingegnoso ambiente musicale, algido ma ‘riscaldato’ dalla musica, tutti giocando possono sperimentare la scienza in modo attivo, ognuno vive nel proprio tempo e ritmo autoreferenziale.
Ha commentato Timmy Murray – Browne “Cave of Sounds nasce dall’idea di un gruppo di markers e ingegneri del Music Hackspace di Londra ed è la rappresentazione di come ci esprimiamo attraverso la tecnologia, di come la usiamo per fare musica insieme e di come quella stessa musica ci unisca nel collettivo. Ogni strumento è unico così come la persona che lo ha creato. Insieme formano un ensemble, ma senza musicisti e professionisti: è compito dei visitatori suonare e scoprire molteplicità di suoni prodotti, lasciandosi inspirare dal momento. Per noi musica, arte, scienza e tecnologia sono parti di un ‘unica espressione creativa e per questo siamo entusiasti di esporre la nostra opera proprio al Museo intitolato a Leonardo da Vinci, figura emblematica di questa sintesi”.


L’artista inglese, laureato in matematica e computer science all’Università di Oxford (2008) e un PhD in arte e musica rilasciato dal Queen Mary University of London (2012), dopo diversi progetti di ricerca ha fondato il “Proverbal Studio” per gestire la sua ricerca personale e supportare il lavoro di altri autori. Tra i diversi progetti, CDP sostiene presso il Museo milanese Timmy Murray-Browne, la sua residenza artistica in questo ‘cantiere’ della cultura tecnologica e digitale, con l’obiettivo di realizzare una serie di attività educative rivolte a insegnati e studenti della scuola di I e II grado, a partire dall’esperienza Cave of Sounds e dal laboratorio di cultura digitale Future Inventors.
Interdisciplinarità, valorizzazione della potenziale creativo personale attraverso l’arte interattiva, è il modo più coinvolgente ed empatico per umanizzare la cultura digitale e rendere le discipline scientifiche e tecnologiche più divertenti, mai noiose e in una opportunità di immaginare un nuovo mondo in cui arte e scienza sono alleate.