Quando un museo investe nella promozione e valorizzazione del nostro patrimonio materiale e immateriale, e in opere che riflettono la contemporaneità realizzate con linguaggi e tecnologie innovative, allora si costruisce un percorso di conoscenza, memoria e identità. Come dimostrano le otto installazioni permanenti in realtà aumentata di altrettanti artisti invitati a celebrare il genio interdisciplinare di Leonardo da Vinci, dall’omonimo Museo Nazionale della Scienza, un‘eccellenza milanese di fama internazionale, fruibili da tutti grazie a un’apposita app ma invisibili a occhio nudo.
Il Museo e Milano si trasformano in un dispositivo di creatività diffusa, all’insegna della partecipazione da riscoprire attraverso otto installazioni “phygital” che uniscono la dimensione fisica a quella digitale, come ha dichiarato Giovanni Franchina – Amministratore Delegato Bepart – che attraverso questo ambizioso progetto costruisce nuove narrazioni dei luoghi urbani, in cui passato e futuro sono connessi.
Stiamo parlando del giocoso e innovativo progetto “La visione di Leonardo” sviluppato da Bepart società specializzata in progetti capaci di intrecciare cultura, realtà aumentata, partecipazione e inclusione in cui luoghi fisici e digitali sono convergenti – in stretta collaborazione con il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano – che ha ideato investendo nei giovani e nelle nuove tecnologie un itinerario digitale sulle tracce del genio del Rinascimento e di insolite vedute della città, attraverso opere di Street art tridimensionali.
Il progetto è finanziato nell’ambito dell’accordo per lo sviluppo e competitività del sistema lombardo InnovaMusei di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Fondazione Cariplo.
Cosa c’è di nuovo a Milano? Il nostro modo di guardare e vivere Piazza Gae Aulenti, Parco Sempione, Castello Sforzesco, Piazza della Scala, Palazzo Reale, Conca del Naviglio, Darsena e Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, attraverso le installazioni in realtà aumentata diventano sfondi di storie, scenari fantastici di visioni immaginifiche, visibili grazie all’ utilizzo di smartphone, scaricando l’app ImaginAR (applicazione sviluppata e progettata da Stefania Solari e Bepart) basata su coordinate GPS e scaricabile gratuitamente da Google Play e Apple Store o tramite link https://bepart.net//imaginar, dove sono riportate le istruzioni per l’uso e l’elenco dei dispositivi mobili con essa compatibili. Per visionare un’installazione è necessario aprire l’app, scaricare la mostra e attivare la posizione in modo che l’app riconosca e segnali le opere presenti nelle vicinanze.
I curiosi di tutte le età con uno smartphone, scaricando l’app potranno trovare le opere digitali nei luoghi dove sono ubicate le otto installazioni di Lorenzo Fonda, Luca Pozzi, Livia Ribichini, Claudio Vittori, Davide Capuano, David Szauder, Giulia Roncucci, Francesca Guiotto, diverse per tema, contenuto e visione ma tutte ispirate a Leonardo e il suo sguardo interdisciplinare sul mondo, che prendono spunto da i suoi disegni, teorie, riflessioni e visioni.
Queste installazioni dinamiche sono fruibili in autonomia o prenotando un tour speciale con una guida, grazie alla fotocamera del telefono e integrati con spazi aperti, per lo più pubblici, in relazione alle superfici piane e sgombre, come ad esempio pavimentazioni, selciati, prati. Tutte le informazioni le trovate sul sito www.museoscienza.org
Sono installazioni digitali capaci di svelare contenuti simbolici e architetture effimere di luoghi antichi e moderni di una Milano ancora tutta da esplorare all’insegna dell’intreccio tra scienza e arte, tecnica e immaginazione, come ha dichiarato Claudio Giorgione, il curatore Leonardo Arte e Scienza del Museo e storico dell’arte.
Così il Museo propone la realtà aumentata all’intera città, raccontando Leonardo secondo la nuova visione degli artisti offrendo a tutti l’opportunità di vivere l’esperienza di un percorso fisico e digitale che accresce la conoscenza e il fascino di luoghi trasfigurati da interventi fantascientifici, davvero unici in linea con la filosofia del Museo di mettere al centro il visitatore delle esposizioni, anche con laboratori per sperimentare linguaggi innovativi.
“La visione di Leonardo” si inserisce all’interno di una più ampia missione del Museo – l’unico in Italia ad avere nel proprio organico un game specialist, esperto di game design – volta all’utilizzo dei linguaggi digitali per la valorizzazione del proprio patrimonio, sia come parte dell’esperienza della vista, sia fuori sfruttando la rete e le tecnologie mobili. Come spiega Luca Roncellam, responsabile Gaming &Digital Interactivity del Museo: “Le opere degli artisti vivono esclusivamente nei luoghi della città per le quali sono state immaginate, grazie al GPS. La realtà alternativa diventa così un luogo condiviso, coabitato e reale nell’esperienza di coloro che stanno giocando a quelle visioni. Sarebbe divertente se le persone si trovassero insieme all’aria aperta per condividere queste esperienze”.