
L’architetto Massimo Sacconi risponde a qualche domanda sulla luce e gli ultimi sviluppi aziendali sulla flessibilità delle sorgenti LED
Se dico Luce, Lei dice….
- Emozione
- Atmosfere e messaggi subliminali
- Benessere e qualità dell’ambiente
Tutto quanto sopra e molto altro ancora, ma per favore non parliamo di “compito visivo” o roba del genere: quelle sono cose per “oftalmici” non per specialisti innamorati della luce.


Ci racconta un progetto che l’ha particolarmente appassionato affrontare?
L’illuminazione della rampa a spirale di Castel S. Angelo. Larga 3 m e alta circa 6 m parte dall’Atrium girando internamente al Mausoleo, rivestita con pareti in mattoni e la volta in travertino. La rampa, è stata concepita per essere percorsa dal corteo funebre che doveva accompagnare l’imperatore Adriano nel suo ultimo viaggio. Attualmente è l’ingresso principale per raggiungere i livelli superiori della struttura. Occorreva mantenere dei livelli di illuminamento e uniformità sia sulla superficie del pavimento che sulla superficie della volta rispettando l’originaria destinazione a mausoleo, apparentemente impossibile evitare zone d’ombra e abbagliamenti. La soluzione: un sistema complesso di sorgenti e riflettori progettato e assemblato sul posto dopo lunghe sedute di prove in campo, tanta elettronica per pilotare le sorgenti, tanto amore per questo lavoro e tanto entusiasmo per il risultato. Se la Zero55 fosse un’azienda come tante Le direi con quali apparecchi abbiamo risolto il problema, magari indicandole il numero di codice e la pagina del catalogo. Per noi è impossibile: quel sistema di illuminazione non esisteva prima della sfida, e certamente non esisterà dopo. Ogni sfida è unica e irripetibile! E quindi cosa resta? Resta l’accrescimento e quel tantino di esperienza in più che ci aiuterà a fare la differenza.


Drywall è un sistema efficace ed efficiente, quali sono i suoi maggiori plus tecnologici?
La possibilità di pilotare senza limiti l’intensità della luce, e per certi aspetti anche il colore, ha fatto sì che il LED abbia praticamente soppiantato ogni altra sorgente luminosa. Tuttavia questo processo mentale ci conduce verso un’idea non sempre corretta secondo la quale il LED è una lampadina di nuova generazione, con la conseguenza che l’apparecchio di illuminazione è, e resta, un apparecchio di illuminazione, ancorché più piccolo e più efficiente. Le caratteristiche fisiche del LED al contrario, più di quelle elettriche, ci devono far ragionare sul fatto che dovremmo usare questa estrema flessibilità della sorgente per “smaterializzare” l’apparecchio e integrare la sorgente di luce nell’architettura e nell’ambiente, realizzando effetti luminosi molto sofisticati, grazie anche al più efficiente controllo del fascio luminoso con ottiche precise in grado di valorizzare la ridotta dimensione della sorgente. Questo è il principio che sta alla base dell’idea di DryWall: si tratta di un sistema che smaterializza l’apparecchio nei limiti del possibile, eliminando tutto ciò che non è finalizzato a generare luce o a controllare il fascio luminoso, dotato quindi di sistemi ottici estremamente performanti, perfetti nel definire le geometrie del solido fotometrico che cerchiamo, e configurabili in accordo con le esigenze del progettista. Nasce così DryWall inseguendo un obiettivo da sempre presente e che si concretizza in una sfida mai vinta prima: illuminare uniformemente un soffitto o una parete verticale senza lasciare alcuna zona in ombra e senza disegnare ghirigori di chiari e di scuri sulle superfici che al contrario si vorrebbero uniformi. DryWall quindi non è un prodotto bensì è una tecnologia che dà origine ad una famiglia di prodotti tanto estesa quanto sono le esigenze dei progettisti. Espandibile senza altro limite che la fantasia creativa di chi ha il bisogno e la voglia di giocare con la luce. Come spesso succede, togliendo tutto ciò che non serve e concentrandosi sull’ottimizzazione delle prestazioni, si catturano obiettivi che potevano apparire irraggiungibili. Questi obiettivi nel nostro caso sono le scenografie luminose, belle ed emozionanti, sono gli effetti luce che trasmettono il messaggio che il Cliente si aspetta, anche se qualche volta neanche lo sa.