LA VILLE QUE NOUS HABITONS
Riprendono da lunedì̀ 28 febbraio 2022, ore 15.00-18.00, i TalkCity organizzati da 500×100, piattaforma di dialogo co-fondata nel 2015 dall’architetto Alfonso Femia con l’obbiettivo di investigare tutto ciò che accompagna l’architettura e il design nel processo di integrazione con la città.
Per il format CITTÀ E ARTE, organizzato insieme a HoperAperta, è stata scelta Genova e la bellissima via Garibaldi, patrimonio mondiale dell’UNESCO, esattamente al numero 12,nel cinquecentesco Palazzo Baldassarre Lomellini cheospita al piano nobile un fiore all’occhiello dell’architettura e della bellezza della città e punto di riferimento per gli amanti del design: “via Garibaldi 12 Lifestylestore”.
Uno spazio, scrive Marta Bizzari nel blog Le strade di Genova, “in cui riempirsi occhi e cuore di bellezza e in cui raccogliere ispirazioni. Amanti del design e non, se ancora non lo avete fatto, andate a scoprire questo magico posto. Sono sicura che non vi deluderà”. Così come Genova, “tradizionale ma sempre pronta a rinnovarsi, la Genova che riesce a far breccia nel cuore di chi la visita e che lascia una forte voglia di ritornare”.

L’incontro punta l’attenzione su come si sia distaccata l’arte dalla costruzione delle grandi città, dunque sulla “solitudine” delle collezioni permanenti dei musei e sull’isolamento delle espressioni artistiche contemporanee, mentre si assiste ai grandi successi delle mostre blockbuster. Tema quest’ultimo di grande attualità, anche se sono ormai lontane e disperse le parole di Jonathan Jones, critico d’arte per il Guardian, in un suo articolo anni di molti anni fa: “incoraggiano un atteggiamento idiota nei confronti dell’arte. Pensiamo di avere la migliore occasione possibile per vedere un certo artista o un certo periodo dell’arte, pensiamo che vedendo una mostra su Jackson Pollock o Botticelli si conoscano questi artisti, li si viva pienamente. C’è sempre qualcosa di borioso e fasullo in tutto questo”. Punti di vista. I musei hanno il compito primario di conservare e divulgare, avvicinare all’arte e diffondere la sua bellezza e valore per l’umanità; altrettanto, l’arte deve vivere e infondere luce nei musei così come deve vivere nella città, essere parte vitale delle sue trasformazioni sociali e culturali.
Il tema allora posto nel talk è se sia possibile un “nuovo collezionismo urbano diffuso: se la città è anche la propria casa, collezionare arte significa trasformare la città, come fosse il proprio ambiente domestico, in un luogo di condivisione delle proprie emozioni personali”.

All’incontro parteciperanno:
- Simonetta Cenci, assessore all’Urbanistica e progetti di riqualificazione di Genova, architetto, socio e direttore generale di Atelier(s) Alfonso Femia
- Alfonso Femia, ideatore e fondatore di Atelier(s) Alfonso Femia con sede a Genova, Milano e Parigi
- Maurizio Barberis, architetto che si occupa di arte e art-design, tra i founder di HoperAperta.
- Francesco Berti Riboli, medico attivo in iniziative culturali presso le principali istituzioni museali e gallerie d’arte cittadine
- Patrizia Catalano, architetto e giornalista, tra i founder di HoperAperta.
- Massimo Negri, membro della giuria dell’European Museum of the Year Award e di European Museum Forum
- Danilo Trogu, artista/ceramista
- Riccardo Sirotti, architetto e curatore della collezione delle opere del padre, il pittore Raimondo Sirotti
- Riccardo Miselli, architetto e presidente dell’Ordine degli Architetti (OAPPC) di Genova
- Duccio Grassi, artista/ designer creativo
- Giorgio Tartaro giornalista di architettura e design, co-direttore del master di Interior design della Scuola Politecnica di Design e docente al master sul Made in Italy alla IULM di Milano
- Luca Violo, responsabile Media & Comunicazione della casa d’aste Wannenes di Genova
Per l’occasione, all’interno dello spazio “via Garibaldi 12 Lifestylestore” saranno esposte le opere di Alfonso Femia, Maurizio Barberis e Duccio Grassi.