Nel “bel mezzo” del centro storico di Monza, Villa Contemporanea – Galleria d’arte fondata da Monica Villa, che ha collaborato per tanti anni con Emi Fontana – ospita le opere di Nicola Evangelisti nella mostra curata dalla critica d’arte Michela Ongaretti. La personale dedicata all’artista bolognese, tra i maggiori protagonisti della Light Art italiana, inaugurata lo scorso tre novembre e prolungata fino al 29 gennaio 2022, è intitolata New Quantum ed è pensata per il buio; si può visitare dalle 15.00 fino alle 19.00, su appuntamento, nella parte del giorno che volge alla sera, dove lo spazio nel lento crepuscolo invernale si riempie di un sorprendente e dirompente carico di energia provocato dall’opera pittorica e scultorea di Nicola Evangelisti.
La curatrice ci introduce all’incontro con le opere di luce, realizzate appositamente per la mostra, dichiarando “In principio erano le tenebre, non la luce. Essa è mito nel suo apparire come energia per lo sviluppo della vita. Fonte essenziale per l’esistenza di tutte le cose per come le conosciamo, anche osservando la storia dell’uomo dalle sue prime manifestazioni. Il buio invece rappresenta una sospensione, è l’idea di ciò che poteva (non) essere prima del big bang, o di ciò che può essere vissuto dopo un blackout”. Parole reminiscenti delle “attese spaziali” suggerite da Gillo Dorfles a Lucio Fontana, uno dei primi sperimentatori con la luce nell’arte, e che alla fine degli anni ’50, intitola una serie di opere proprio “Quanta”, un termine tratto della fisica quantistica.
E alla fisica quantistica si ispirano le opere contemporanee post-pandemiche dello scultore bolognese che compie il suo percorso artistico nella light art.
“La natura rivelatoria della luce conduce, per un artista dedicato alle possibilità espressive della scienza come Nicola Evangelisti, a riflessioni universali: la sua idea di luce è quella di un’ identità in evoluzione, custode della relazione tra ordine e caos. La costante gnoseologica della sostanza di cui sono fatte le opere di Evangelisti non basta tuttavia a giustificarne il fascino. L’essenza profonda della luce generata dalle più recenti sculture armonizza una duplice visione artistica: quella cosmogonica, in un tempo così lontano da essere fuori dalle nostre coordinate di Tempo (quindi anche di Storia), dove la sua energia ha potere generativo, con quella riconquistata dalla Scienza nella decodificazione delle sue leggi.”
A Villa Contemporanea vediamo oltre ad alcuni esempi di Strutture Spaziali realizzate dall’artista nel corso degli anni, l’ultima produzione di light painting, che “configura lo spazio attraverso la materia-luce”. Le installazioni presenti sono state create da Evangelisti seguendo principi matematici precisi per dare una interpretazione della complessità della natura. Nei suoi lavori più recenti egli esplora il rapporto tra la luce ed i simboli e i significati che derivano dalla loro interazione, facendo spesso riferimento all’immaginario visivo geometrico e alla sua connessione con la storiografia del sacro.
In Galleria sono esposti due esiti della continuativa ricerca di Evangelisti: le Strutture realizzate con LED, materiali plastici, cristalli e specchi intagliati, e la traccia grafica movimentata dalla sollecitazione luminosa sul pigmento fluorescente, come espressione di una poetica della visione, manifestazione di un concetto universale espresso in una lingua soggettiva e contemporanea.
Entrando in galleria subito l’incontro è con la black light painting di New Quantum sulle due pareti d’ingresso, nell’iride di New Quantum possiamo intuire l’analogia tra forme ramificate del micro e del macro cosmo. “La pupilla non è attraversabile dalla luce, riassorbe nell’oscurità le diramazioni sinaptiche dell’iride, prefigurando artisticamente l’implosione che potrebbe riassorbire il Tempo e la Materia, a compimento dell’iniziale Big Bang”. Come espresso dalla curatrice Michela Ongaretti “ci troviamo alla fine di un ciclo vitale, verso un nuovo inizio, come quello in cui la Natura cerca di riprendersi il suo spazio con meccanismi di autodifesa, anche virali”.
L’opera realizzata in grande scala per Villa Contemporanea, diventa una sorta di invito monumentale alla mostra: è site specific ed frutto della ricerca su una serie, di cui una versione è stata presentata nel 2020 alla Biennale Light Art di Mantova. Composta da quattro tele nere scomponibili, disposte in opposizione cromatica in modo speculare, su cui la vernice fluorescente riverbera il soggetto mutevole, attraverso le due fasi di luce bianca e ultravioletta. Il secondo ambiente ospita le installazioni scultoree Struttura Spaziale Ice e Curved Space-time immerse nel buio. La ricerca pluriennale dell’artista si focalizza su “quei principi generativi ramificati leggibili nei modelli frattali come fulmini e vortici”, come in Light Blade alla Villa Reale di Milano, oppure in forme organiche come le nervature delle foglie, i sistemi venosi e l’iride umana.
Michela Ongaretti, con uno sguardo alla riflessione dell’artista sulle conseguenze della pandemia, che porta a vedere come la Natura sia predisposta a riprendersi il proprio posto, a riavvolgere le energie di una progressione ciclica, conclude dicendo “La visione dell’opera d’arte da Villa Contemporanea ingloba e interconnette il mistero delle tenebre alla sua controparte rivelatoria, nelle dimensioni di spazio e tempo. Certo, se mi prestassi ad una logica scientifica tout court, rischierei di dimenticare che lo spirito sperimentale trova qui nell’ipotesi il Bello: senza la terza dimensione estetica questa mia lettura si rivelerebbe parziale”.
E bello sia ed è.
Villa Contemporanea
Via Bergamo 20, 20900 Monza MB