IL MONDO DELLA LUCE ITALIANA GUARDA AL FUTURO E NON SCORDA IL PASSATO
Riconoscere il contributo di grandi uomini e donne della luce per ricordare anche il ruolo fondamentale dell’illuminazione nella vita di ogni giorno è il senso del “Premio Luce” promosso e organizzato dall’associazione culturale AIDI (Associazione Italiana di Illuminazione).
Piero Castiglioni, Adolfo Guzzini e Vittorio Storaro hanno ricevuto il Premio alla Carriera per il loro contributo al mondo della cultura della luce nel nostro Paese e nel mondo, durante la cerimonia di premiazione di questa prima edizione che si è svolta lo scorso 3 dicembre a Milano, nella bellissima cornice della Sala delle Colonne del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia.
Tre figure importanti che sono state premiate per quello che rappresentano nei diversi ambiti culturale, produttivo e artistico e per il loro “significativo contributo nel creare una nuova cultura della luce e nel divulgare il valore della creatività e dell’innovazione in tutto il mondo“.
Durante la cerimonia sono stati consegnati anche la “Menzione Speciale” al designer Walter De Silva per l’attenzione dimostrata lungo la sua carriera nei confronti dell’illuminazione attraverso la cultura del design che ha contribuito in modo significativo a creare e divulgare in tutto il mondo con le sue bellissime creazioni, il Premio “Mario Bonomo”, consegnato a due giovani lighting designer under 40, Elisabetta Campanelli e Andrea Carson, selezionati per i loro lavori creativi portati avanti sia in ambito nazionale che internazionale.
“Il premio vuole essere – ha spiegato il Presidente di AIDI Gian Paolo Roscio in occasione della consegna dei premi – un ringraziamento e riconoscimento per chi ha speso tutta la propria carriera lavorativa per promuovere la cultura di questo bellissimo, emozionante e sconfinato elemento che chiamiamo LUCE e, nel contempo, si propone di ribadire quanto sia importante la qualità e la valorizzazione delle nostre eccellenze culturali e produttive anche come messaggio per le future generazioni. Perché non si può guardare al futuro senza recuperare la nostra memoria storica. E promuovere la cultura della luce, missione principale dell’Associazione che ho l’onore di presiedere, significa anche questo”.
Ai premiati è stato consegnato un “oggetto” disegnato con arte e talento dal brillante grafico e architetto italiano Mario Piazza (Art Director di LUCE) realizzato con elementi preziosi come il vetro soffiato veneziano per sottolineare l’elemento materico della luce e del suo intrinseco dialogo con gli altri materiali, e una pergamena ideata dall’artista Cristiana Fioretti, Direttrice della Scuola di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Brera.
Un evento, per chi era presente da semplice cronista, penso senz’altro da inserire tra le pagine più luminose della storia dell’Associazione (fondata a Milano nel 1959) per il fascino e le luci dalle mille sfumature nella Sala delle Colonne; il pubblico numeroso ed elegante, l’atmosfera di festa per il piacere di ritrovarsi e raccontarsi dopo tanto tempo non guardandosi solo da uno schermo a cento o a mille chilometri di distanza, ma anche, come è stato detto da molti ospiti: “per ricordare tutti assieme chi ha lasciato per sempre nella storia di AIDI profondi ricordi”, come Mario Bonomo, grande Maestro della luce, che è stato per decenni tra i maggiori esperti internazionali di questa disciplina, a cui è dedicato il nome del Premio per i Giovani, assegnato in questa prima edizione a Elisabetta Campanelli e ad Andrea Carson; o per ricordare e rendere omaggio ad altri due grandi protagonisti del Made in Italy: Ernesto Gismondi e Domenico Neri, i cui volti e opere indimenticabili abbiamo visto scorrere nei filmati a loro dedicati.
La serata ha toccato il suo punto più alto ed emozionante in diversi momenti, mi ha confidato il direttore di LUCE a fine serata, personalmente d’accordo con lui come non sempre avviene: il primo nel momento dell’assegnazione dei premi alle tre grandi personalità del mondo della luce italiana: Piero Castiglioni, Adolfo Guzzini e Vittorio Storaro, che con il loro talento e la loro storia umana e professionale hanno portato per decenni nel mondo il nome e il prestigio imprenditoriale, artistico e culturale del nostro Paese. Un percorso, parole sempre del mio direttore, “mai interrotto e che proseguirà con immutato impegno e ingegno”. Altrettanto guardando i due filmati che raccontavano la lunga e di successo storia degli altri due grandi personaggi, Gismondi e Neri, e la terza quando è entrata in scena la versiliese Elisabetta Salvatori con il suo intenso e raffinato omaggio dedicato alla vita di Giacomo Puccini, su cui mi soffermerò tra poco.
Per i non abituali lettori di LUCE la possibilità di leggere l’intervista al Maestro Piero Castiglioni sul n.336 del giugno scorso; e anche occasione di annunciare sul prossimo n.339 di LUCE l’articolo di Monica Moro dedicato assieme a tutta la redazione a Ernesto Gismondi, altro grande Maestro della luce italiana e internazionale, a un anno dalla sua scomparsa.
Riconoscimenti anche a soci storici di AIDI: in questa prima edizione premiati ACEA presente con Manuela Pagella; 3F Filippi con Giovanni Bonazzi, IMQ, Fabrizio D’Adda, la Facoltà di Ingegneria Università di Perugia con Cinzia Buratti e Elisa Belloni; Massimiliano Baldieri, Osvaldo Da Pos, Gregorio Feigusch, Alberto Pasetti Bombardella.
Per il premio Eu Sustainable Energy Week Awards 2021 promosso dalla Comunità Europea, vinto nello scorso novembre per il progetto LIFE-DIADEME nella categoria innovation nel 2021 dall’azienda italiana Revetec, partner e coordinatrice del progetto, il riconoscimento per questo premio internazionale con la pergamena disegnata da Cristiana Fioretti a Paolo Di Lecce.
Non possiamo avvicinandoci alle ultime battute di questa cronaca non citare l’incantevole e appassionata recitazione dell’artista Elisabetta Salvatori accompagnata dal violinista Matteo Ceramelli, che sul palcoscenico ha aperto la serata con il suo lavoro teatrale “Piccolo come le stelle” dedicato al grande musicista Giacomo Puccini. Il suo teatro solo in parte minimalista per scenografia, quanto drammatica e poetica e forte la sua presenza sul palco, racconta storie vere.
Storie di episodi, di ricordi, di passioni, di amori o lontananze, e, in questa sua affascinante performance, di lettere segrete. Dalla loro “lettura”, – recitazione di talento,– si dipanano racconti ed episodi nascosti, “descritti” con grande capacità e phatos narrativo,– alcuni critici di teatro hanno scritto “con grande perizia restauratrice del passato”,– per riconsegnare a noi spettatori attraverso la sua voce e il suo volto accadimenti lontani nel tempo che ci catturano disegnando trame o storie del passato che lo spettatore vive, sente, vede, quasi come propri, con identici sentimenti, ammirando sul palco la sua figura eteria, il suo sguardo, accompagnata da brani di musica sublime.
Altresì non possiamo di questa lunga cronaca che il Premio AIDI merita non citare il nome della conduttrice Mariella Di Rao, responsabile della comunicazione AIDI e organizzatrice di questa prima edizione del premio, impeccabile e sorridente e a proprio agio durante la presentazione e la cerimonia dei premi, assieme al presidente di AIDI Gian Paolo Roscio e al vice presidente Dante Cariboni, elegante sul palcoscenico creato ad arte da bravi scenografi con molta cura alle luci tra i suggestivi archi e colonne della grande Sala delle Colonne. Ricordiamolo, per i non milanesi come la sottoscritta, antica biblioteca del monastero olivetano che si affaccia su un suggestivo chiostro rinascimentale da dove possiamo ammirare nel sottostante giardino, affascinati e quasi smarriti per la loro bellezza, “I Sette Savi “di Fausto Melotti (scultore, poeta e … ingegnere, 1901-1986) opera iconica dell’arte del Novecento, da un mese collocati in modo permanente al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. Il più grande museo della scienza e della tecnologia in Italia, tra i più importanti in Europa e nel mondo.
Questa prima edizione del Premio è stata realizzata con il contributo economico di numerose aziende. Le citiamo con piacere per il loro sostegno ad iniziative importanti come questa di AIDI che cementano il rapporto tra imprenditoria illuminata e cultura, tra associazionismo e professioni, tra giovani affascinati dal mondo della luce, – nelle sue diverse espressioni (spazi urbani, teatro, cinema, opera lirica, light art, ecc.) come da anni testimonia nelle sue pagine la rivista LUCE, media partner del Premio,– e grandi Maestri, che hanno “scritto” pagine di luce che hanno portato per decenni nel mondo il nome e il prestigio imprenditoriale, artistico e culturale del nostro Paese. Senza imprenditori, e le loro aziende, lo diciamo da sempre, che credono nella cultura, la cultura si arena o si limita a beneficiare solo pochi. E il made in Italy, la creatività italiana non avrebbero coinvolto il mondo di così tanta ammirazione e bellezza.
Main Sponsor: Cariboni Group, Enel X
Sponsor Gold: Arianna, Citelum, City Green Light, Gewiss, Iren, Neri, Osram, Performance in Lighting, Schréder
Sponsor Silver: Acea, Algorab, Engie, GMR Enlights, iGuzzini, Litek Lighting, Revetec, Signify, Valtellina