LA BIENNALE ANNUNCIA IL NUOVO CENTRO DI RICERCA DI ALTA FORMAZIONE


Biennale Venezia, Arsenale
Arsenale Photo by Andrea Avezzù - Courtesy ©La Biennale di Venezia

La notizia è di pochi giorni fa: dal Padiglione Italia all’Expo 2020 a Dubai, la Biennale di Venezia annuncia la creazione di un nuovo Centro Internazionale della Ricerca sulle Arti Contemporanee. Il progetto coinvolge diverse realtà di alta formazione, in particolare a far parte del debutto saranno lo IULMLibera Università di Lingue e Comunicazione, la Sapienza Università di Roma, lo IUAV di Venezia, l’Università Ca’ Foscari Venezia, l’Accademia di Belle Arti di Venezia ed il Conservatorio di Musica Benedetto Marcello Venezia. Saranno di conseguenza considerate le sei Arti di cui la Biennale, da sempre e con continuità, cura esposizioni, mostre, festival ed eventi, ovvero l’Arte, l’Architettura, il Cinema, la Danza, la Musica ed il Teatro. 

Corderie
©2 – Giulio Squillacciotti – Courtesy ©La Biennale di Venezia

La prima ricerca riguarda la definizione della “Mappa Geopolitica degli artisti che hanno partecipato alle Biennali negli ultimi 20 anni, dal 1999 al 2020”, ed è diretta a studenti e docenti con attività didattica sul campo.  Gli ambiti di studio sono diversi, vanno dall’Art Market Management, alla Storia dell’arte contemporanea, alle Scritture e produzioni dello spettacolo e dei media come cinema, teatro, danza, fino alla formazione di critici e di archivisti. Le attività di ricerca si svolgono in forma di workshop di durata trimestrale, uno di questi all’interno dell’Archivio della Biennale con l’obiettivo generale di produrre una raccolta ordinata di dati finale. Le call per gli studenti sono già aperte.

Giardini 2019
Giardini 2019 Photo Andrea Avezzu

L’ ASAC, Archivio Storico delle Arti Contemporanee, dalla vecchia sede nel Parco Scientifico Tecnologico VEGA di Porto Marghera si trasferirà presto nella nuova sede all’interno dell’Arsenale nell’edificio di fianco al complesso delle Corderie, contigua agli spazi in cui si svolgono mostre. L’archivio è nato per raccogliere i documenti e le collezioni legate alle attività dell’Istituzione dal 1895 ad oggi e dispone di una Biblioteca all’interno del Padiglione Centrale ai Giardini. Da oggi si apre alla ricerca con la volontà di approfondire l’attività degli artisti che hanno partecipato alle Biennali nel corso della sua storia e “l’obiettivo di sviluppare attività di studio su un duplice binario: quello della ricerca pura che parte dalla ricostruzione storica e quello che indaga l’influenza nel vivere civile che lo sviluppo delle arti può produrre”. 

A guidare il timone della Biennale con il motto “Biennale 365 giorni l’anno” è Roberto Ciccuto, Presidente della Biennale, nato a Venezia e produttore cinematografico, tra le sue produzioni il Leone d’oro “La leggenda del santo bevitore”diretto da Ermanno Olmi.

Gaggiandre
Gaggiandre Photo by Andrea Avezzù Courtesy of La Biennale di Venezia

La Biennale vuole superare l’impatto economico che deriva dall’indotto portato dalle centinaia di migliaia di persone che vengono a visitare mostre e festival, e divenire produttore di lavoro essa stessa, creando le condizioni per una ripopolazione di queste zone con persone che ci lavorano a tempo pieno.

La Biennale di Venezia, impegnata in modo attivo e concreto nella sfida epocale del contrasto al cambiamento climatico e della transizione ecologica, ha già avviato un “Carbon Management Plan”, ovvero un percorso di “neutralità carbonica” delle proprie attività, raggiunto quest’anno per la 78.ìMostra Internazionale d’Arte Cinematografica e impostato per tutte le prossime edizioni delle sue attività e iniziative.