BienNolo, la seconda edizione della biennale di arte contemporanea milanese, ideata da Carlo Vanoni, patrocinata dal Comune di Milano, Ufficio Arte Spazi Pubblici, intitolata NUNC EST BIBENDUM, NUNC PEDE LIBERO PILSANDA TELLUS (Ora bisogna bere, ora bisogna far risuonare la terra con il piede libero), tratto da un verso di Orazio (Odi, I,37), dopo il confinamento pandemico, il distanziamento sociale suona come una invocazione a vivere la città come ambiente di condivisione all’insegna di un arte pubblica, diffusa e comunitaria.
BienNolo quest’anno è più coraggiosa, inclusiva e sorprendente dell’edizione del 2019, è diffusa in diversi luoghi e prevede interventi di oltre cinquanta artisti nati in un arco di tempo che va dal 1933 al 1998, si manifesta nel cuore dei quartieri, passando per edicole, balconi, piazze, giardini e nuovi spazi (Loro, via Ugo Bassi 32, e H+, via Soperga 41 e Nolo91, viale Monza 91,) compresi tra il quadrilatero della Stazione Centrale, Viale Monza e le rive del Naviglio della Martesana.
BienNolo porta fuori l’arte contemporanea dai musei e dai luoghi istituzionali, viene incontro al cittadino ed è concepita per e nella città, trasformando Milano in un cantiere di inclusione, condivisione e socialità.
Tra le diverse novità di quest’anno, per la prima volta BienNolo 2021 sale su un convoglio di Treno Nord con l’installazione Paesaggi Imprevisti dell’artista croato Igor Eskinja (1975) sulle linee Como- Saronno- Milano-Asso e S1 Saronno-Milano- Lodi.
Questo è un progetto speciale che non ha precedente volto a trasformare una carrozza di Treno Nord in un’opera d’arte itinerante, fruibile da tutti i passeggeri e i curiosi di ogni età appassionati di arte contemporanea che ogni giorno viaggeranno sulle linee metropolitane dalle ore 12 alle 20. Ogni giorno basterà verificare sul sito internet, sui canali social o tramite notizie ricevute sull’App Trenonord su quale tratta transiterà il convoglio -opera d’arte, per condividere una esperienza unica che altera la percezione dello spazio interno ed esterno.
Al viaggiatore basterà salire sul convoglio del treno per intraprendere un viaggio dentro le variabili dello sguardo, dai molteplici orizzonti che dipendono dal punto di vista del fruitore.
L’installazione di parole con estensioni di forme sinuose di un giallo sgargiante e frasi scritte dall’autore come per esempio: “Il paesaggio scorre, come frasi sentite da un finestrino”; è una indicazione per intraprendere un viaggio nel viaggio sospeso tra dentro e fuori uno spazio chiuso e aperto insieme.
I curatori di BienNolo Carlo Vanoni, Matteo Bergamini, Gianni Romano e Rossana Ciocca (dell’Associazione ArtCity Lab), coerenti al loro obiettivo di rendere più popolare l’arte concettuale, sicuramente complessa ai non addetti ai lavori ma non noiosa, con questa originale installazione occupa anche i mezzi di trasporto che collegano Milano con i luoghi limitrofi, intrecciando vita e arte e viceversa.
Igor Eskinja, artista croato che vive tra Fiume, Milano e Venezia ha incentrato l’installazione intorno al tema del viaggio, sulla frammentazione dello sguardo per definire nuovi paesaggi che dipendono dallo sguardo del fruitore. Così, viaggiando viviamo frammentazioni della percezione interna ed esterna del paesaggio che scorre fuori dal finestrino, come scrive l’artista in una frase sul vetro: “Si parte da una stazione normale per sviluppare letture multiple e sovrapposte”. La fascinazione e condivisione di Paesaggi Imprevisti sta tutta lì, in quel rettangolo di vetro che mette in relazione lo spazio interno con l’esterno, dove le parole evocano suggestioni di infra-spazi.
Le sue espansioni di giallo occupano tutto il vagone, esondano oltre la cornice del finestrino seguendo i riflessi della luce naturale per disegnare altre prospettive fluide che trasformano il colore in una mappa cognitiva in costante oscillazione fra ciò che appare come bidimensionale e ciò che non l’è. I suoi paesaggi mutano colore in base all’intensità della luce naturale filtrata dal vetro. Come fruire un paesaggio imprevedibile? Lo suggerisce l’artista con la frase «Punti di vista mobili costringono l’osservatore a rinegoziare la propria percezione del mondo» e l’enigma del viaggio nello sguardo è per il fruitore.
È il suo paesaggio ad appartenere al treno e non viceversa in cui il viaggiatore diventa complice di un elemento visuale che frammenta la sua percezione. Il viaggiatore essendo nomade /fruitore, attraverso il colore e le parole condivide le riflessioni sullo sguardo dell’artista, suggerendo immagini, forme che occupano uno spazio, in cui tutto dipende da dove e verso cosa si guarda, dentro o fuori la propria visione mentale.
L’arte per BienNolo è un arcipelago comunitario, dove condividere qui e ora spazi di libertà, e nel convoglio del treno, inevitabilmente il viaggiatore diventa parte integrante della riflessione sul paesaggio che non c’è, giungendo a destinazione completamente diverso da prima di questo viaggio dentro il mistero dello sguardo.