Come associamo il colore, non dal punto di vista estetico, ma piuttosto nella comunicazione lessicale originata da eventi e momenti della nostra storia, ed è possibile ordinare i colori simbolici in un sistema di rappresentazione utile e fertile per un terreno evolutivo?
La mostra al Museo della Scienza Leonardo da Vinci di Milano, curata da Giulio Ceppi, fondatore di Total Tool e docente al Politecnico di Milano, affronta questi temi nel time-frame del XX e inizio XXI secolo. Il valore storico e sociale del colore, raccontato attraverso specifiche “cromie”, colori radicati nel nostro immaginario collettivo e presente in espressioni verbali “colorate”, dette e scritte, che spesso sopravvivono ai fatti stessi che le hanno generate.
Sono stati momenti storici, culturali e sociali, tra i più disparati, legati alla politica, agli eventi sportivi, alla moda e alle innovazioni tecniche, che hanno inciso sul linguaggio e quindi sulla interpretazione cromatica, da cui deriva la denominazine Sociocromie – neologismo ideato dall’architetto Ceppi. Si riferisce alla sostituzione di un termine con un altro che ha con il primo una relazione di vicinanza, attuando una sorta di trasferimento di significato, va quindi oltre il lessico, così come viene ben raccontato dalle Sociocromie in mostra, che consentono a tutti di leggere la “realtà” rappresentata – in cui per primi siamo immersi – “con uno sguardo e una consapevolezza rinnovata”.
L’allestimento della mostra comprende una successione cronologica di tavole sinottiche, riassuntive di un singolo concetto. I colori individuati sono venticinque, descritti con le coordinate tecniche di tinta, chiarezza, saturazione, per far capire come anche una piccola variazione di coordinata possa essere determinante nel farli diventare unici, anche dal punto di vista del Chronos, il tempo fisso e forse del Kairos, il tempo propizio. Le storie del racconto presentato al museo, partecipano alla Storia che si è svolta lungo la linea del tempo “che affonda le radici nel passato e nei processi produttivi”. Le interconnessioni che ne nascono sono costantemente in cambiamento e nuove, favorendo l’innovazione sociale, culturale e umana. Al pubblico viene offerta una lettura dei nostri ultimi cento anni di storia, attraverso il colore. I riferimenti li riconosciamo: la maglia rosa, il black Friday, le tute blu, i gilet gialli, la green economy, le quote rosa, la notte bianca i bambini indaco, e tanti altri.
Ales Bonaccorsi, direttore creativo Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci presenta la mostra dicendo “Sociocromie è una linea del tempo cromatica che dialoga con la storia e la contemporaneità in un percorso lungo 100 anni. Attraverso questa lettura intuitiva ed immediata, i colori divengono espressione più profonda e complessa di un reale capace di rappresentarsi e raccontarsi anche attraverso altri linguaggi. Ed è così che ogni elemento cromatico si trasforma in elemento di connessione sociale e culturale condividendo con il Museo, anche attraverso le attività laboratoriali legate all’apprendimento creativo, la medesima volontà di essere luogo di dialogo e relazione con lo spazio e con la storia, luogo della e per la comunità”.
Diverse le attività collaterali di workshop e laboratori che si terranno nel bellissimo Museo: Human Colorama, opera artistica collettiva realizzata dal pubblico sotto la guida dallo staff Education del Museo durante gli appuntamenti di MuseoWeekend; a ottobre ci saranno i workshop La perfetta sociocromia per studenti universitari di alcune scuole di design, infine gli incontri Future of Human Colours insieme all’architetto Ceppi per scoprire le materie e i processi per i colori del futuro. La mostra sarà aperta al pubblico fino a domenica 14 novembre.