A Torino, nella notte di mercoledì 28 luglio, l’invito ai torinesi a guardare il cielo, dalle ore 22, sopra il fiume Dora che affluisce nel Po. Così è stato per cittadini e turisti quando lungo le sponde della Dora si è accesa un’installazione luminosa e sonora in un percorso di luci che hanno simboleggiato il complesso della socialità e della storia culturale del fiume cittadino.
Nelle prime ore del buio che appartiene alle chiare notti estive, fasci di luce trasportati da veicoli elettrici, “ponti di luce tra le persone che condividono uno spazio sia reale, sia interiore”, hanno percorso gli argini del fiume illuminando i luoghi simbolo dei quartieri oggetto dei progetti vincitori del bando ToNite.
Dall’esedra tra via Reggio e via Rossini, punto di partenza e di arrivo del percorso, la coreografia di luce e suoni ha coinvolto i ponti Carpanini, Livorno e Washington, il Parco Dora, la Biblioteca Italo Calvino, il Campus e Borgo Dora. Le colonne di luce che si innalzavano dai mezzi elettrici riportavano un po’ alla memoria la paradigmatica parata di Edison per presentare la lampadina elettrica più di cent’anni fa.
La performance “La notte che verrà” è una modalità di affrontare il cambiamento e le problematiche della città che viene definita urbanismo tattico. Permette di risolvere problemi a una micro-scala, quella di isolato o di quartiere, operando direttamente sull’ambiente urbano vissuto e sviluppando policies pubbliche, grazie al coinvolgimento delle persone, dei residenti o dei fruitori, utilizzando interventi spesso temporanei e a basso costo.
Questi eventi servono a far leva su altri progetti futuri.
La performance di luce è stata accompagnata dalla voce di Chiara dello Iacovo, attrice e cantante torinese uscita dal Teatro Stabile di Torino, che ricordiamo ha partecipato a “Sanremo Giovani” e a “The Voice”.
La regia artistica della serata è stata curata da Stefano Pesca, show designer della Beit Company, e ideata da Michela Locati, della Hello Tomorrow Agency. Due giovani realtà, entrambe con sede a Torino e a Bruxelles; nate per creare il mondo di domani, lavorano con team di professionisti composti da artisti, direttori creativi, set&light designer, video maker, fotografi e ogni tipo di figura creativa. Oltre a Hello Tomorrow e Beit Company, hanno partecipato alla realizzazione Consiste e la Fondazione Fitzcarraldo, con il sostegno di Iren e la sponsorizzazione tecnica di Regis Motors e Trumen. La performance itinerante è stata realizzata per dare il via ai 19 progetti vincitori del Bando Europeo ToNite.
ToNite è un progetto finanziato nell’ambito della quarta call del programma europeo UIA Urban Innovative Actions sul tema Urban Security, e nasce dalla volontà di analizzare i fenomeni sociali urbani derivanti da una percezione di insicurezza e affrontarli attraverso soluzioni multidisciplinari volte a migliorare la vivibilità degli spazi pubblici. Ha una durata di tre anni e si svolge nelle aree del lungofiume della Dora, dove sono state e verranno fatte attività di ricerca, di analisi, di animazione territoriale e di co-design per individuare e mettere in atto interventi sugli spazi pubblici e nuovi servizi di prossimità a impatto sociale rivolti principalmente alle ore serali, coinvolgendo Marco Giusta, assessore alle Politiche Giovanili e alle Periferie, e Marco Pironti, assessore all’Innovazione, Smart City e Progetti Europei.
Marco Giusta descrive l’evento come un momento in cui “La Dora, per una sera, prende voce e racconta la sua storia, la storia di un luogo, delle persone che lo abitano, dei loro desideri urlati o sussurrati tra le sue sponde. Per una sera, queste storie diventeranno luce, perché è da queste storie che nascono i progetti che grazie a ToNite prenderanno a breve il via per animare gli spazi toccati dal fiume. Spazio pubblico, giovani, arte, teatro, urbanismo tattico, proiezioni, progetti di presa in carico di soggettività fragili, spazi di incontri, campus universitario: questi sono solo alcuni dei temi affrontati”.
Parole rafforzate da Marco Pironti, che dichiara che “Il primo bando ToNite infatti rappresenta per noi un’azione consistente e strategica per accelerare la trasformazione dei quartieri di Aurora e dell’area Vanchiglia /Campus Einaudi, allineandoli con la visione di smart city solidale e inclusiva che Torino sta costruendo”.

È stato destinato un milione di euro a fondo perduto ai progetti vincitori, che hanno come obiettivo comune migliorare la vivibilità degli spazi pubblici. Suddivisi tra i 59 soggetti coinvolti, enti del terzo settore, micro piccole e medie imprese, istituti e scuole pubbliche, ognuno avrà a disposizione un budget fino a 60 mila euro. Negli interventi rientrano il recupero e riuso di luoghi chiusi, quali cortili scolastici ed edifici inutilizzati, la riqualificazione funzionale e riappropriazione di alcuni spazi pubblici poco valorizzati e/o frequentati dai residenti, l’attivazione di presidi culturali, socio-educativi o socio-sanitari.
Renato Boero, Presidente di Iren, che ha partecipato attivamente, ha dichiarato che “Iren ha contribuito alla riqualificazione di quest’area mettendo a disposizione le proprie competenze nell’ambito dell’illuminazione pubblica e dell’efficienza energetica. Questa operazione dimostra il costante impegno del Gruppo sul territorio, con interventi concreti volti a ridurre i consumi di energia e a migliorare la qualità della vita dei torinesi valorizzando quartieri e spazi della nostra città”.
La Città di Torino ha vinto ToNite insieme a Fondazione Torino Wireless, Engineering Ingegneria Informatica, Espereal Technologies, Experientia, SocialFare, Efus e Anci. Il progetto è finalizzato alla realizzazione di una infrastruttura diffusa di prossimità che sia in grado di generare un impatto positivo sul territorio attraverso la partecipazione delle comunità locali, la valorizzazione delle potenzialità del territorio e la cura condivisa degli spazi pubblici.