Sulla sponda orientale del lago d’Iseo, Pisogne (Brescia), brilla di nuovi riflessi, con Mirad’Or, spazio permanete di arte contemporanea e cultura commissionato dal Comune di Pisogne, inaugurato di recente con le opere di Daniel Buren (1938), tra i maestri dell’arte pubblica dagli anni Sessanta. Questa palafitta-kunstalle di legno e vetro di 70 mq e 40mq di pontile sull’acqua progettata dall’architetto Mauro Piantelli di De8 Architetti, ospita 4 teli luminescenti dell’artista francese, esposti l’anno scorso a Palazzo della Ragione a Bergamo, portati qui da Massimo Minnini, appassionato collezionista e gallerista bresciano nato a Pisogne, nonché direttore artistico dell’innovativo padiglione, destinato a diventare una tappa irrinunciabile per chi visita il lago d’Iseo.
Si tratta di una essenziale struttura che sembra ispirata alle Città invisibili di Italo Calvino, in cui le tele luminose trasfigurano il paesaggio attraverso effetti di luce che lampeggiano al tramonto e di notte accendono l’acqua di un’aurea evanescente da vedere più che raccontare.
L’elegante palafitta lignea ospita 4 teli a fibra ottica, tessute a Lione e intrecciate in panni serigrafati a strisce verticali, codici nella ricerca di Buren, altera la percezione del paesaggio in cui la luce è medium di sorprendenti configurazioni ottiche.
I teli luminescenti sembrano levitare sull’acqua e s’inseriscono in un paesaggio mozzafiato sono visibili dall’esterno tutti i giorni, notte e giorno (fino al 30 settembre), preferibilmente da lontano, come la riva opposta del lago, mostrano “impressioni” di luce, quale entità affascinante, misteriosa e indefinibile di forte impatto emotivo e scenografico che incornicia il paesaggio circostante.
L’Arte pubblica supera i limiti della cornice e sconfina nel territorio, nell’epoca Covid è una opportunità di rilancio culturale e turistico, una necessità resiliente e un imperativo sociale per produrre benessere collettivo attraverso interventi che includono diverse modalità di approccio, in cui il paesaggio diventa l’Opera principale, intrecciando un sotteso dialogo circolare e dinamico tra ambiente, architettura e spazio.
Daniel Buren, premiato nel 1986 con il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia, si palesa a Milano, in occasione della mostra dedicata al suo collezionista “Quarant’anni d’arte contemporanea, Massimo Minnini 1973-2013”, alla Triennale nel 2013 con un’opera site-specific Cinq couleurs pour un cylindre: Travail in situ, tutt’ora visibile, incastonata nella scala elicoidale di Giovanni Muzio, donata al Palazzo dell’Arte, importante istituzione culturale milanese.
A cinque anni da The Floating Pires di Christo, con Mirad’Or il primo museo- padiglione italiano galleggiante torniamo a camminare sul lago con belvedere di Pisogne dedicato all’arte e alla cultura fruibile dalla terra e sull’acqua. È uno spazio gratuito immerso in un paesaggio incantevole, edificato nel luogo dove ebbe origine il porto medievale, di cui restano tracce dell’antico levatoio, pronto ad ospitare diversi eventi, volto a valorizzare la ricchezza e bellezza del territorio.