Tu chiamale se vuoi, emozioni


Skira office
Skira office Photo©Skira

Intervista a Dean Skira

Secondo lei, qual è il rapporto tra luce artificiale e essere umano?
In termini di benessere, comfort visivo
e qualità della vita.

La luce non è importante per l’architettura, ma per le persone che la abitano. Questa frase conclude tutte le mie lezioni, perché il vero valore della luce è il valore dell’esperienza umana. Spesso facciamo distinzione tra gli elementi biologici che implicano la risposta dell’occhio a determinati stimoli luminosi e i presupposti visivi che creano una risposta emotiva. Se invece uniamo queste componenti, otteniamo il valore dell’esperienza in un determinato spazio. Le emozioni e le atmosfere create in uno spazio definito dalla luce sono il punto di partenza di ogni progetto di illuminazione, sia che si tratti di architettura, di illuminazione pubblica o illuminazione di interni. Per me questa è la base di tutto. Oltre a questo, dobbiamo essere consapevoli del fatto che la luce è invisibile, ma ha forma. La prima forma della luce è nella sorgente, la seconda è la forma invisibile della luce stessa, la terza è la forma dell’oggetto rivelato dalla luce prima che la tocchi, la quarta è la forma dell’ombra e infine la quinta è la forma delle conseguenze che comprende tutte le quattro forme precedenti, nonché il modo in cui percepiamo e sperimentiamo lo spazio considerando le quattro forme.

Molti critici pensano che gli ambienti di recente realizzazione abbiano un’atmosfera poco caratterizzata, sonnolenta, uniforme. Si rimprovera ai progettisti della luce di creare ambienti omologati, tutti uguali o molto simili. È d’accordo?
La luce, o il design della luce che la precede, è sempre site-specific in architettura. Il luogo di solito evoca immagini mentali chiare nella mia mente di ciò che vedo in quella scena specifica durante la notte, e questo vale praticamente per quasi tutti i progetti di illuminazione che ho realizzato finora. Questo accade soprattutto quando il Genius loci, lo spirito del luogo, mi porta il momento di ispirazione decisivo basato su quel specifico sito, che è sempre diverso. D’altra parte, indipendentemente dalle tendenze, ogni essere umano ha quasi gli stessi bisogni di luce. L’uomo e le sue esigenze sono uguali o molto simili. La notte è sempre la notte, l’occhio è sempre l’occhio e biologicamente non è cambiato nulla. La differenza sta solo nella tecnologia disponibile in quel momento, nella crescente conoscenza scientifica dell’impatto della luce sull’uomo e sull’ambiente circostante. Indipendentemente dal fatto che lo spazio architettonico e decorativo sia tradizionale, minimalista o eclettico, una buona illuminazione deve soddisfare tutte le esigenze degli utenti finali. Ciò significa che il pensiero profondo della luce è senza confini. Scorre e dovrebbe fluire a livello globale indipendentemente dalle differenze culturali o di altro tipo.

  • evolution Tower
  • Tunnel Eurasia
  • Shipyard Cranes

Che consigli darebbe ai produttori di apparecchi illuminanti europei? Alle piccole aziende ma anche alle grandi.
Frequentemente vedo la tendenza di qualcuno a seguire i follower, in realtà non ci sono molti leader. Naturalmente è il mercato che spinge determinate tendenze e che richiede una certa direzione o determinati prodotti, ma i principi di base sono simili, noi stiamo solo usando la tecnologia per soddisfare tali esigenze. Una stretta collaborazione tra progettisti e produttori di illuminazione è indispensabile; soprattutto in progetti grandi e complessi, per ottenere un risultato positivo, dobbiamo lavorare insieme con architetti, interior designer e tutti gli altri attori coinvolti. Gli apparecchi di illuminazione sono i miei pennelli per dipingere nello spazio. Progetti come Evolution Tower, Eurasia Tunnel e molti altri, o prodotti come Trick, Polesano, Underscore Lun up, non esisterebbero senza i produttori. È anche importante che l’intero processo sia supportato da un investitore entusiasta. Nel 2017, al PLDC di Parigi ho letto un mio breve manifesto ai miei colleghi, ai giovani progettisti dell’illuminazione e anche una parte ai produttori; in breve il messaggio era questo: “Grazie per il vostro sostegno. Molte persone non sarebbero qui senza di voi. Smettete di copiare, iniziate ad ascoltarci perché siamo noi la vostra Ricerca e Sviluppo, i vostri preziosi R&D e venditori. Se innovate e ci ascoltate, non avrete bisogno di un grande reparto vendite”.

La Light Art può influenzare il modo di usare gli apparecchi illuminanti in casa e al lavoro? Può fornire idee all’industria? Qual è la sua esperienza?
Il mio percorso professionale dimostra che il mio lavoro è stato sempre, credo chiaramente, espressione del mio io interiore più profondo. Nella House of Light, la Casa della Luce, la sede che ho costruito per il mio studio, la luce viene messa in mostra come parte integrante dell’architettura; è stata progettata pensando a come integrare la luce all’interno dell’edificio fino alla progettazione di mobili con una sottile linea di luce al loro interno. Sentivo di dover rappresentare fisicamente il mio approccio personale nei confronti dell’architettura, della forma, della luce e del “design”. Volevo che i clienti potessero riconoscere la possibilità di una cooperazione più intensa con me e capissero la mia visione dello spazio architettonico, la capacità di sviluppare dettagli architettonici che contengano una sorgente di luce o un apparecchio di illuminazione opportunamente integrati all’interno della struttura stessa. Penso che dobbiamo essere in grado di dimostrare ai nostri clienti la tecnologia e gli strumenti che usiamo, e anche tutto quello che siamo capaci di fare con loro. Guardando bene, in questo modo riusciamo a ottenere ciò che generalmente tendiamo a fare, ovvero la ricerca letterale di evitare di rendere visibile la sorgente di luce. Rimane visibile solo la luce riflessa dell’edificio, che assume per così dire la funzione di un oggetto luminoso. In questo edificio abbiamo anche molti esempi di integrazione della luce che, dal punto di vista della costruzione, sono estremamente complessi e difficili nell’esecuzione. Questi, in gran parte, sono stati realizzati con successo grazie al mio essere al contempo lighting designer, cliente e interior designer, essendo quindi in grado di supervisionare la realizzazione del progetto dal momento in cui è stato pensato. La House of Light è stata progettata con l’obiettivo di garantire che le persone che la abitano si sentano bene, a loro agio, e trovino ispirazione; un luogo dove la priorità è sempre quella di garantire attraverso questa sinergia un valore aggiunto per il nostro cliente.

  • Roundabout pula
  • Polesano, 20000

Le Pubbliche Amministrazioni spesso richiedono all’illuminazione di parchi e giardini di avere anche una funzione contro la delinquenza. Cosa ne pensa?
La principale richiesta dei cittadini è sempre stata la sicurezza e il benessere. Prima la sicurezza. Alcuni attivisti astrofili stanno propagando la teoria che la luce non ha alcuna influenza sulla sicurezza, ma il comune buonsenso e i non lontani sfortunati avvenimenti a Caracas e a New York City degli anni ‘80, durante un black-out, dimostrano uno scenario molto diverso. Ultimamente i rappresentanti pubblici tendono a investire una parte del bilancio pubblico anche nell’abbellimento della città, apportando miglioramenti visivi a una città, un centro città o un’area urbana. Nell’illuminazione urbana l’equilibrio tra ritmo e pausa, luce e buio, è estremamente importante al fine di creare un quadro completo, in quanto ciò che viene percepito come gradevole o sgradevole all’esterno può essere controllato piuttosto facilmente. I principi dell’illuminazione urbana oggi non sono molto diversi da quelli del XIX secolo. L’illuminazione del futuro a cui mi riferisco, e che vorrei vedere applicata oggi, è una luce che non viene percepita a livello della lampada, bensì è una rete dinamica e adattabile, poiché tutte le lampade sono collegate non solo all’interno di una strada o di una chiesa, ma dell’intera città. Sulla base di diverse condizioni è possibile controllare la scenografia di tutta la città. La tecnologia al giorno d’oggi ci consente di creare un’illuminazione pubblica dinamica, e forse un ottimo esempio potrebbe essere l’illuminazione del progetto della città di Motovun, che è nella fase concettuale, ma implementa tutti gli elementi necessari di un human centric lighting design. La luce dovrebbe sempre essere progettata non solo per motivi pratici, altrimenti non è ben progettata, e le persone meritano di vivere in un mondo ben progettato.

  • Hotel Bellevue
  • Boutique Hotel Alhmbra

Quali fonti luminose usa a casa e nel suo studio?
In tutti i miei progetti, compresa la mia casa, cerco di creare diverse scenografie per mezzo della luce, a seconda di come lo spazio viene utilizzato: se stai guardando la televisione, leggendo o usando l’aspirapolvere. Lascio sempre spazio alla creazione di scene. La luce funzionale illumina lo spazio, è sempre della stessa intensità, indipendentemente da ciò per cui è usato un determinato spazio, ma l’atmosfera viene dalla qualità della luce. Il colore della luce in termini di calore deve corrispondere alla quantità di luce. La luce fredda è da preferire se c’è molta luce, mentre se c’è meno luce dovrebbe essere più calda. Questo è legato alla nostra biologia, dato che siamo abituati al fatto che, all’alba e al tramonto, il sole gravita verso l’estremità rossa dello spettro e che a mezzogiorno il cielo è blu. Questa componente biologica e umana non cambierà finché vivremo sotto il Sole. La luce notturna funziona allo stesso modo: una luce meno viva è più calda, mentre una luce intensa evidenzia la propria componente più fredda. Presto molta attenzione a queste tonalità. Inoltre, ciò che è importante per me non è l’aspetto delle lampade, ma il modo in cui funzionano, motivo per cui tutti gli apparecchi che ho progettato hanno una funzione molto specifica. Personalmente, preferisco la cara vecchia lampadina a incandescenza, perché è ancora la luce elettrica della più alta qualità disponibile. Nella mia casa sarà probabilmente presente ancora per molti anni, mentre in giardino ho sostituito tutta le sorgenti dell’illuminazione del paesaggio con Led di ultima generazione, perché penso che siano ottimi usati per questo scopo, anche se non li ritengo ancora abbastanza buoni per l’utilizzo nei nostri salotti.

L’articolo è originariamente apparso su LUCE n°331, 2020.