190 metri di lunghezza e 55 lettere in neon blu di vetro di Murano costituiscono l’opera permanente di Maurizio Nannucci, tra i protagonisti dell’arte italiana, che irradia di nuova luce il Complesso Monumentale della Pilotta a Parma. Questa prestigiosa architettura ospita la Galleria Nazionale, Il Teatro Farnese, il Museo Archeologico, la Biblioteca Palatina e il Museo Bodoni, è impreziosita dal cortile di San Pietro, centro nevralgico della città. La frase scelta dall’artista, “Time Present and Time Past are both perhaps present in Time Future” (Tempo presente e tempo passato sono forse presenti nel tempo futuro), è una citazione tratta da Burnt Norton, il primo dei Quattro quartetti di Thomas S. Eliot, poema scritto negli stessi anni della Seconda guerra mondiale che portarono alla distruzione di una parte del centro storico di Parma. In sintesi, consegna alla posterità la riflessione sul dovere e valore di salvaguardare dall’oblio e dal degrado il nostro patrimonio artistico, perché la bellezza è cultura e va tutelata dall’incuria umana e dagli effetti inesorabili del passare del tempo.
Per l’artista fiorentino, arte, letteratura e poesia dialogano con architettura, spazio, luce e colore, fondendosi in parole visive sulla facciata austera della Pilotta. Il suo è un manifesto concettuale di un impegno collettivo, con una frase emblematica che si confronta dialetticamente con la Biblioteca Palatina, unica per un patrimonio librario di 800.000 volumi, tra manoscritti, incunaboli, epistolari e disegni. Con il museo dedicato a Giambattista Bodoni (1740-1813), tipografo tra i padri della grafica dell’Occidente neoclassico, l’opera di Nannucci, attraverso la luce, conduce lo spettatore a ripensare il valore inestimabile dei cinque istituti incastonati come gemme preziose nel Complesso della Pilotta.
L’installazione di neon blu ideata per il cortile di San Pietro è un monito anche per cittadini distratti, un segno di rigenerazione urbana contro il degrado e l’indifferenza volto a ricordarci che la nostra identità europea, nell’epoca della globalizzazione, va vista sotto un’altra luce, perché cultura e arte sono le fondamenta della nostra storia e memoria.
L’artista, che tra le altre opere è noto per le sue grandi scritte al neon realizzate sulla facciata degli Uffizi di Firenze e, più recentemente, del MAXXI di Roma, intreccia suggestive relazioni tra spazio e luce, in cui frasi o parole colorate al neon si fanno immagine, capaci di innescare cortocircuiti visivi e intellettuali. La luce è un medium che rende visibile agli occhi di chi guarda un pensiero “invisibile” sotteso, percepibile solo dalla mente attraverso la sensibilità.
Parma, eletta capitale della cultura italiana 2020, si prepara al debutto, e partendo dall’opera del “poeta” visivo della luce i cittadini scopriranno perché questa città è così bella e da esplorare. Il cortile in cui è collocata, ideato sin dall’origine come un metaforico “hortus conclusus”, punta sul valore dell’unità culturale di corte, comprensiva della parte sacra rappresentata dalla chiesa, oggi scomparsa, e della parte laica della biblioteca e delle collezioni della Pilotta. Simone Verde, direttore del Complesso Monumentale della Pilotta, da due anni ha intrapreso un percorso ambizioso di rinnovamento, valorizzazione e riscoperta di questo patrimonio che mira a un riconoscimento e rivitalizzazione che non ha precedenti: la riqualificazione e musealizzazione del 30% delle aree espositive, l’apertura di undici nuovi percorsi espositivi, il restauro di 30 opere delle collezioni, la bonifica e riorganizzazione dei depositi, la riapertura di nuove sezioni e altro ancora.
Quando le istituzioni pubbliche coinvolgono gli artisti come ha fatto Parma, l’arte si fa più dinamica, si mostra in piazza per radicarsi nella contemporaneità, confrontandosi con altre realtà. Qui, alla Pilotta, l’opera di Maurizio Nannucci annulla lo iato tra passato e presente, e la “sua luce” diventa dispositivo civile e culturale per la valorizzazione delle città.