Sono per ora 200 metri per una superficie totale di 500 mq, per la prima pista ciclabile fotoluminescente realizzata nel rispetto dell’ambiente a Borgo a Mozzano, un comune italiano di 7.000 abitanti della provincia di Lucca, in Toscana, attraversato dal fiume Serchio.
Si tratta in Italia del primo esperimento, dopo la Polonia e l’Olanda, quest’ultima già famosa per le sue lunghe piste ciclabili, ma ora anche luminescenti come quella di 1 km inaugurata alcuni anni fa a Nuenen, vicino a Eindhoven. Realizzata dall’artista e designer Daan Roosegaarde in omaggio a Van Gogh, che qui visse per due anni creando uno dei suoi più grandi capolavori (Mangiatori di Patate, 1885), e alla sua celebre Notte stellata (1889), da ammirare al MoMA.

Una ciclabile tutta blu! Qui ci sono anche i Led che garantiscono luce supplementare nel caso in cui l’energia solare non sia sufficiente, in una giornata nuvolosa, a illuminare il percorso.
Anche a Pavia è in preparazione un percorso di 5 chilometri. Anche qui la pista diventerà blu fosforescente.
A Borgo a Mozzano, di giorno la pista appare come una normale pavimentazione di ghiaia rossa su cui i ciclisti possono pedalare in totale sicurezza; nelle ore serali e notturne, s’illumina e permette di ridurre il rischio d’incidenti, oltre ad apportare un buon risparmio energetico. Un esempio che può rappresentare una indubbia attrazione turistica, se verrà preso a prestito da altri comuni o regioni italiane, e soprattutto se verranno coinvolti artisti e designer come a Eindhoven.
Al cento per cento ecosostenibile e prodotta da Saint-Gobain Weber – 700 Mil € di fatturato nel 2017 e oltre 2.100 dipendenti nel mondo, di cui oltre 200 in Italia – abbinando una resina poliuretanica speciale, denominata weberdry PUR Trans, a una graniglia vetrosa fotoluminescente di alta qualità in due diversi colori, crea l’effetto definito “del cielo stellato”. Quello che i ciclisti guardando in alto per ammirare il cielo, a rischio anche di cadute o fuori pista, potranno ammirare senza pericolo percorrendola.
La fotoluminescenza, dice l’azienda, è una fonte d’energia pulita e rinnovabile. Tra i suoi tanti vantaggi, ha quelli di ricaricarsi con qualsiasi esposizione, per breve tempo, a luce naturale o artificiale, di mantenere inalterate le proprie caratteristiche per decenni, di non essere compromessa nel funzionamento da acqua, fuoco, ecc., e l’effetto luminescente può durare fino a dieci ore (fino a qualche anno fa 8 ore), a seconda della tecnologia utilizzata e dei materiali impiegati.
Il risultato è una pavimentazione drenante, flessibile, quindi in grado di assecondare i movimenti naturali di assestamento senza danneggiamenti, dall’ottimo effetto estetico, perfettamente declinabile in ambito di realizzazioni intelligenti a risparmio energetico.
La posa, spiegano, è semplice: si miscelano in betoniera per pochi minuti la resina e la ghiaia, in un rapporto 1:20; si versa quindi il composto sulla sede di posa, staggiandolo e compattandolo; la graniglia fotoluminescente viene depositata solamente sullo strato superficiale, per ricreare l’effetto desiderato.
Questa speciale resina trasparente prodotta da Saint-Gobain Weber fa parte della linea degli impermeabilizzanti poliuretanici weberdry PUR: un materiale elastico ad applicazione liquida che non ingiallisce e rimane inalterato in un intervallo di temperature tra i -30 °C e i 90 °C. Un polimero stabile ai raggi UV, utilizzato in ambito decorativo anche per sentieri e camminamenti, piazzali e strade in zone sottoposte a tutela ambientale.