“La luce cambia la vita”, “Troppe immagini”, “Il nostro tempo dipende da noi”, “Troppe informazioni”, “Il fruito è co-autore”: sono alcune frasi di Gillo Dorfles proiettate in via della Spiga a Milano, immersa in una suggestiva luce blu oltremare da una installazione poetica firmata da Marco Nereo Rotelli in occasione della travolgente Design Week 2018, in cui la luce è stata più che mai protagonista. Con il Salone del Mobile a Rho Pero e il FuoriSalone, Milano ha teatralizzato luoghi urbani, piazze, palazzi storici, istituzioni, cortili, hotel, edifici industriali e appartamenti privati, trasformati per una settimana in laboratori della creatività, dove non si espone il prodotto bensì progetti innovativi trasversali, ambienti all’insegna del di-segno dell’immaginazione.
Nel cuore del Quadrilatero della Moda, Dorfles “ricompare” con sue frasi proiettate lungo la via amata dall’intellettuale, critico e pittore scomparso un mese e mezzo fa, dove abitavano suoi amici e, tra gli altri l’editore, Livio Garzanti. L’evento milanese che crea network internazionali ed è atteso come il Natale, caos metropolitano incluso, comunque vada porta tante sorprese!
Anche quest’anno il clima nella city è stato festivo, reso versatile dall’euforia coinvolgente. Oltre all’omaggio a Gillo Dorfles, tra le altre mostre dedicate ai maestri del design e dell’architettura del Novecento si segnala quella dedicata a Gio Ponti, super star evergreen della mostra dedicata a “Domus 90” e ospitata alla Galleria Sozzani (Corso Como 10), che celebra la longeva rivista fondata dall’architetto nel 1928 e attualmente diretta da Michele De Lucchi. L’altra icona celebrata quest’anno è Nanda Vigo, di scena nell’ex ferramenta storica Meazza, piazza Cardinal Massaia, nel cuore delle 5Vie: sempre ipnotica con i suoi totem di luce, più un film intervista imperdibile. Anche l’Archivio Nanda Vigo di via Goroni 8 espone altre sculture luminose. Lo sappiamo, Milano già brilla di luce riflessa dal 2015 con l’Expo, ma con il Salone del mobile si conferma la capitale, volano di idee dalla creatività sorprendente sempre più smart, a cominciare dall’undicesima edizione del Triennale Design Museum – con 180 opere dal 1902 al 1998, autentiche icone del design italiano – per continuare nei cortili dell’Università Statale in via Festa del Perdono, e Arco della Pace, Castello Sforzesco e i 7 magnifici distretti del FuoriSalone: Brera, 5 Vie, Lambrate, Ventura, Centrale, Porta Venezia, Isola e Tortona. Mostre, istallazioni, spettacoli: Milano è l’eventopoli mondaneggiante che ha trovato un connubio geniale tra business e glamour, tradizione e innovazione, forma, funzione e immaginazione, dove i protagonisti sono i visitatori provenienti da tutto il mondo. A proposito di luoghi sfolgoranti, da non perdere il gioco di luci creato da un’istallazione di energia luminosa in piazza Gae Aulenti, intitolata LightHenge: un progetto curato da Edison in collaborazione con lo studio Stefano Boeri. Strepitosa l’installazione The Legend Thrill di Cartier, omaggio al celebre orologio Santos, che si è acceso di rosa di giorno e di notte in uno dei luoghi più affascinanti e vitali della city, l’Arco della Pace. In piazza XXV Aprile è comparso un albero multisensoriale creato da Elena Salmistrato, che ha interagito con il pubblico emanando luce.