IN TRIENNALE, IL CATALOGO RAGIONATO DAL 1943
“Cerchiamo notizie per la nostra amica Anty Pansera”: titolammo così circa un anno fa una nostra news di LUCE, dopo aver appreso che si stava occupando da tempo di Arredoluce. E il nostro appello era rivolto ai tanti amici della nostra rivista e di AIDI, sollecitandoli a ricordi su quest’azienda di illuminotecnica, di cui molto del patrimonio aziendale di disegni, fotografie o corrispondenza è andato perduto o era da ri-trovare e catalogare.
Oggi comunichiamo con grande piacere che venerdì 20 aprile 2018, ore 18.30, al Triennale Design Museum verrà presentato il Catalogo Ragionato della produzione documentata di Arredoluce, che conta 555 fra lampade e complementi di arredo, e la ricostruzione della storia dell’azienda e dei designer che vi hanno lavorato.
Interverranno: Silvana Annicchiarico, direttore Triennale Design Museum; Nanda Vigo, artista, designer e progettista di Arredoluce; Vittorio Lelii (Vic, DJ di Radio Deejay), nipote di Angelo Lelii, il fondatore di Arredoluce; Anty Pansera, storica e critica del design; Alessandro Padoan e Alessandro Palmaghini di Arredoluce.

Riportammo in quella nostra news del lavoro di ricerca di Anty Pansera, tra archivi, appunti e ricordi: dall’Archivio Gio Ponti alla Camera di Commercio di Monza; da anziane maestranze ad altri nomi, come il capo officina Naborre Corno, la signora Albertina, mitica segretaria di Angelo Lelii, Mario Sanvito, che era un agente di vendita, e Bruno Gerosa, forse il primo operaio come Bruno Tonello, anche lui operaio della prima ora, addetto ai prototipi e ai montaggi. E ancora, Armando Matarel, operaio che passerà poi a Luci. Ci disse allora Anty Pansera: “Lelii e Arredoluce rappresentavano un vanto per Monza. Le prime notizie dell’azienda sono del 1943. Era stata aperta in uno scantinato di via Casati, dove abitavano i Lelii; dal 1949 è documentata l’apertura di una fabbrica in via Confalonieri angolo via Lecco, mentre il negozio era in via Lecco 122 […] Tutto nasce con Angelo Paolo Lelii: nato nel 1915 ad Ancora, si trasferisce con la famiglia in Brianza; lavora per un periodo alla famosa Isotta Fraschini e sposa la monzese Bianca Bussetti. Hanno due figli, Massimo (scomparso nel 2012) e Luciano”.
Oggi, comunicando la presentazione del Catalogo Ragionato 1943-1987, siamo lieti di aver contribuito ad allargare la platea di lettori interessati al recupero di nuove fonti orali o scritte di un prestigioso pezzo di storia del design della luce italiana e dei suoi tanti protagonisti. Il made in Italy lo vediamo in questi giorni di festa del Salone del Mobile e del Fuori Salone, è uno spaccato importante della storia del nostro Paese, averne cura significa aver cura di noi stessi, del nostro futuro e soprattutto del nostro patrimonio culturale, professionale e imprenditoriale.